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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Un'amicizia sincera

martedì 14 maggio 2013

Buonsalve! Un racconto di amicizia di quelle che a volte capita di rischiare di perdere, ma che è importante custodire al meglio. Anche se a volte purtroppo il finale non è proprio lieto.

Un'amicizia sincera
(racconto n.256)

Maia e Nick erano inseparabili. Erano cresciuti assieme e insieme avevano affrontato ogni difficoltà e ogni problema, dalla morte della madre di lei ai numerosi problemi di salute di lui che lo facevano entrare e uscire dall’ospedale di continuo.
Questo finché i due non arrivarono al liceo. Maia, bellissima e piena di grinta aveva subito attirato le attenzioni di tutti. Nick invece, per quanto fosse un ragazzo molto carino e decisamente più interessante della media dei suoi coetanei, venne subito emarginato per i suoi problemi di salute che gli creavano grosse limitazioni. Venne preso di mira da un gruppo di ragazzi più grandi che trovavano divertente beffarsi del fatto che aveva serie difficoltà a respirare e che il suo cuore era troppo debole per riuscire a sopportare qualsiasi tipo di attività fisica.
Lui però sembrava non badare a certe cose. Quando gli altri si beffavano di lui, Nick rideva e rispondeva a tono con ironia e sagacia, finendo con l’avere sempre la meglio sugli idioti che si burlavano di lui.
L’unica cosa che gli dispiaceva davvero era che il suo rapporto con Maia era in qualche modo cambiato. Lei era cosi popolare e ben voluta che Nick di certo non voleva rovinargli la reputazione con la sua presenza.
Maia invece quasi non si era resa conto della distanza creatasi tra loro. Si rese conto di come stavano le cose solo quando Nick ebbe un attacco.
Lo stavano prendendo in giro come al solito quando all’improvviso, mentre stava rispondendo, il ragazzo si accasciò a terra  portandosi una mano al petto.
Nessuno si avvicinò. Si creò una gran calca attorno a lui, ma nessuno fece assolutamente niente per soccorrerlo. Maia stava camminando per i corridoi quando vide l’assembramento di gente. Appena si rese conto di cosa stava accadendo, corse da Nick e cercò di aiutarlo a respirare.
- Lascia stare quello sfigato! – disse un ragazzo tra la folla. – Sta solo facendo scena!
- Chiamate un’ambulanza razza di idioti! – urlò lei. – Muovete il culo!

Nick venne operato d’urgenza quella notte stessa.  Maia rimase tutta la notte sperando di avere notizie, disperata e in colpa per non essergli stata vicina. Il giorno dopo tutti i loro compagni si riunirono in ospedale. Appena li vide, Maia sentì una rabbia cieca crescerle dentro. – Andate via! – urlò. – Voi non siete suoi amici! Non avete fatto altro che prenderlo in giro fino a oggi peggiorando le sue condizioni e ora vi azzardate a presentarvi qui? Io… io…
Maia crollò a sedere su una sedia, piangendo disperata. Lei aveva fatto molto peggio. Lo aveva ignorato nonostante la loro amicizia.
All’improvviso un’infermiera le si avvicinò. – Tu sei Maia, vero? Vuole vederti.
La ragazza si avvicinò alla stanza timidamente. – Ciao. – lo salutò.
Appena lui ricambiò il saluto lei scoppiò a piangere. – Mi dispiace. Mi dispiace tanto.
- Ehi, piccolina smettila. – rise lui. – Sei già vecchia di tuo, se poi ti metti a piangere ti vengono ancora più rughe di quelle che già hai.
Quel giorno fecero una chiacchierata come non se ne facevano da tanto. Entrambi erano felici di essersi ritrovati dopo che stavano rischiando di perdersi.
Nick morì pochi giorni dopo per una grave ricaduta. Nella loro scuola tutti iniziarono a dire quanto fossero dispiaciuti e come a loro piacesse Nick che consideravano un amico. L’unica che non disse mai niente fu Maia che conservava dentro di sé il dolore e il ricordo di un’amicizia sincera.
  


Pubblicato da Unknown alle 10:51  

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