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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il desiderio più grande

giovedì 16 maggio 2013

Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché spero davvero tanto che le persone possano sempre venire in qualche modo ripagate della professionalità e la gentilezza verso il prossimo. È vero, di solito chi è gentile riceve solo calci in culo ma… credo che sperarci non faccia mai male.
p.s. il pittore del racconto non ha niente a che fare con Stan Lee. Quando ho scelto il nome giuro che non ho pensato minimamente a lui anzi ci ho fatto caso solo dopo XD

Il desiderio più grande
(racconto n.258)

Nessuno conosceva l'età o l'identità del vecchio Stan, ma nella casa di riposo tutti lo vedevano come una sorta di piaga da evitare a tutti i costi. Era stato portato un giorno dalla nipote che, dall'aria esasperata che aveva, sembrava non vedere l'ora di liberarsi di lui. Gli infermieri capirono il perché dopo poche ore. L'uomo infatti era irascibile e arrogante e pretendeva che tutti gli obbedissero che se fosse il sovrano di tutto e di tutti. Solo Mina sembrava riuscire a sopportarlo. Dolce e gentile di natura, l'infermiera lo accudiva con la pazienza di una santa, rispondendogli per le rime e rimettendolo al suo posto quando esagerava, ma allo stesso tempo occupandosi di lui con cura e affetto. Un giorno, forse per mera curiosità, lui le chiese quale fosse il più suo più grande desiderio. Con sua grande sorpresa la ragazza rispose. - Vorrei che la clinica riuscisse a trovare i fondi necessari per aprire la nuova ala progettata ormai da mesi. Così almeno avremo la possibilità di ospitare molti più anziani e a un costo decisamente inferiore.
Stan borbottò qualcosa poi prese un pezzo di carta e una matita e iniziò a disegnare. La ragazza rimase a bocca aperta quando lui le porse il bellissimo disegno di una ragazza angelo, identica a lei, che accudiva quello che sembrava essere un satiro dal ghigno malefico. - Tienilo. - le raccomandò il vecchio dopo aver firmato il disegno. - Magari ti porterà fortuna vista la tua tendenza a esprimere desideri assurdi. Ora va a chiamare il mio avvocato. Ho bisogno di fare due chiacchiere con quella sanguisuga.
Mina quasi si commosse davanti a quel gesto gentile. Non sapeva infatti che sarebbe stato uno degli ultimi che l'uomo le avrebbe rivolto.
Pochi giorni dopo infatti il vecchio Stan morì. Addolorata, Mina si occupò di lui e dell'organizzazione del suo funerale sebbene non rientrasse nelle sue competenze. Si era affezionata al vecchio e i suoi parenti sembravano fregarsene di lui.
Non si aspettava però la fiumana di gente che prese parte al rito funebre. Centinaia tra celebrità, giornalisti e fan reso omaggio a quello che solo in quel momento Mina scoprì essere uno dei più famosi e apprezzati pittori del nostro tempo.
Per un attimo la giovane ripensò al disegno che lui le aveva fatto e tremò all'idea del valore che quel misero pezzo di carta dovesse avere.
Ma la sorpresa maggiore arrivò quando, tornata alla clinica, scoprì che l'avvocato del vecchio aveva consegnato alla clinica una donazione di cinquanta milioni di euro. Una donazione che era stata fatta a nome della ragazza.
La ragazza non poté che piangere dalla gioia e dall’emozione. Da quel giorno conservò il disegno del vecchio come uno dei suoi tesori più preziosi, non per il suo valore a livello economico, ma per il ricordo e la gratitudine verso un uomo buono e un caro amico che le aveva concesso di veder realizzato il suo più grande desiderio.


Pubblicato da Unknown alle 10:28  

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