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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Lei

mercoledì 22 maggio 2013

Buonsalve! Un racconto dedicato a una “lei” particolare con la quale bisogna stare attenti e della quale spesso non bisogna fidarsi. Buona lettura!

Lei
(racconto n.264)

Lei era sempre stata un’amica preziosa. Non sapevo cosa farei senza di lei, senza il suo conforto e il sostegno che riusciva a darmi ogni giorno. La prima volta che ho avuto a che fare con lei avevo sedici anni. Ai miei occhi era un mistero, la cosa più bella che avessi mai visto.
Bionda, di un fascino che avrebbe attratto qualsiasi ragazzo della mia età. Fu un mio amico a portarla alla mia festa di compleanno, una sorpresa per la quale non lo ringrazierò mai abbastanza.
Un’ora e le mie labbra era già su di lei che godevano del suo sapore intenso e appagante.  Non mi ero mai sentito così soddisfatto e inebriato prima di allora.  Ero euforico!
Da allora relazione con lei ebbe diversi alti e bassi. All’inizio non la cercavo spesso, solo di tanto in tanto, durante il fine settimana. Mi sentivo bene quando c’era e questo mi bastava. Col passare degli anni però il mio rapporto con lei divenne quasi morboso. Non potevo quasi farne a meno, la cercavo prima tutti i giorni poi a ogni ora, incurante di quello che la gente mi diceva né del fatto che, per lei, mi ero allontanato da tutti i miei amici.
Poi però accadde qualcosa che distrusse completamente il mio mondo. Un mio amico morì in un violento incidente d’auto. Era stato con lei quella notte.
Per un po’ non volli assolutamente vederla. Ero distrutto, a dir poco sconvolto…  Per quanto fosse difficile all’inizio, riuscii in qualche modo ad allontanarmi dal desiderio impellente che ogni giorno avevo di lei. Col tempo riuscii a trovare una sorta di equilibrio e, pian piano, a riavvicinarmi.
Da allora la frequentai solo saltuariamente e con moderazione, senza mai esagerare. Non volevo sentirmi di nuovo legato a lei come un tempo perché solo perdendo un amico avevo capito quanto potesse essere nociva e pericolosa, di quanto diventare dipendenti da lei non portasse  altro che guai.
Lei, che tante notti mi aveva dato conforto quando venivo scaricato o avevo passato una pessima giornata, colei che mi aveva fatto ridere e festeggiare alla grande ogni evento.
Lei che mi avrebbe portato sull’urlo del baratro se non me ne fossi allontanato.
Lei, bionda, fresca… in altre parole: birra. 


Pubblicato da Unknown alle 12:11  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

GENIALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ^_________________________________^
Un racconto fantastico...

22 maggio 2013 alle ore 13:30  

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