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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Mutaforma anomala

venerdì 24 maggio 2013

Buonsalve! Oggi avevo voglia di scrivere sui mutaforma, di gettarmi un po’ nel sovrannaturale. Spero vi piaccia ^,.,^

Mutaforma anomala
(racconto n.266)


Essere un mostro agli occhi del mondo e un mostro agli occhi dei tuoi simili. Come accettare il fatto di non appartenere a nessuna della realtà cheti circonda? Non è facile, a volte ti portano a desiderare di sparire, di non essere mai venuta al mondo. Io ne sono consapevole... Sono diversa, una mutaforma anomala. Ho un difetto genetico che a volte mi porta a mantenere tratti animali anche dopo essere tornata umana. Questo mi aveva sempre impedito di nascondermi tra gli umani e allo stesso tempo faceva di me un'emarginata nel mio branco. Mi vedevano come un'anomalia, come l'incompleta che non andava nemmeno considerata. Un giorno però accadde un incidente che cambiò le cose. Due dei miei fratelli di branco più piccoli si erano si erano inoltrati nella foresta. Avevano iniziato a fare un gioco pericoloso ovvero quello di chi riusciva ad assumere prima la forma del primo animale che vedevano.  Non si resero conto di essere stati visti da un Cacciatore di Mostri. Si accorsero di lui solo quando la sua rete calò su di loro. Fu un caso che mi trovassi da quelle parti.  Io ero fuggita dal nostro rifugio per cercare un po' di tranquillità lontano dalle malelingue e correre nella mia forma di lupo. Quando vidi i miei fratelli imprigionati mi nascosti tra la vegetazione. Dovevo studiare un piano o il cacciatore li avrebbe torturati per farsi dire l'ubicazione del nostro rifugio e poi massacrati. Mi concentrai sperando che la mia anomalia mi assistesse, che riuscissi in qualche modo a controllarla. Fu con quella speranza che tornai umana e mi feci avanti. - Lasciali andare. - lo intimai.
- Ma guarda... - rise il cacciatore puntando la sua lama d'argento contro. - Un altro membro del branco. Grazie per esserti consegnata, ma basteranno loro a dirmi dove si trovano gli altri.
Senza dire altro mi lanciò addosso della polvere d'osso, l'unica cosa in grado di impedirci di mutare. Ma io non ne avevo bisogno perché la fortuna era dalla mia parte. La mia anomalia infatti mi aveva permesso di conservare due caratteristiche del lupo che l'uomo, troppo sicuro di sé, non aveva notato: le zanne e gli artigli. Quando si avventò su di me ebbe appena il tempo di capire cosa stesse succedendo. Lo sbranai e lo sventrai come un animale da macello.
Quando li liberai i miei due fratelli mi guardarono senza dire niente. Nonostante tutto continuavano a disprezzarmi.
- Forza torniamo a casa. - dissi cercando di trattenere le lacrime - E non vi azzardate più ad andarvene in giro da soli.
Subito i due si avventarono su di me e mi abbracciarono per poi ringraziarmi con le lacrime agli occhi.
Senza rendermene conto anch'io mi sciolsi in lacrime. Magari non sarei mai stata accettata dagli altri e non avrei mai avuto un’esistenza serena col mio branco, ma in qualche modo, quel giorno, capii di aver trovato due veri fratelli.


Pubblicato da Unknown alle 14:00  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si dice che i pregiudizi e le diversità vanno smentite con i fatti... bravissima :D

24 maggio 2013 alle ore 14:07  

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