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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Tenebre

giovedì 9 maggio 2013

Buonsalve! Un racconto nato dalla mia personale convinzione che non esiste la malvagità assoluta così come non esiste il bene “puro”. Tutti abbiamo  ombre e momenti di cedimento. Fa parte della nostra natura umana.

Tenebre
(racconto n.251)

Ci sono giorni in cui tutto sembra nero, malvagio, così oscuro che ogni luce sembra quasi svanire. Non sempre è facile riuscire a emergere dalle tenebre, trovare il coraggio di guardare al di là di esse, ma a volte basta qualcuno, un solo piccolo aiuto, per riuscire a farcela.
Marika era imprigionata nelle tenebre. Non nelle proprie, ma in quelle che scorgeva in ogni momento nelle altre persone. Ogni volta che guardava qualcuno vedeva la sua anima e ognuna aveva una macchia d’ombra, una macchia che cresceva a seconda della malvagità dell’individuo.
Il suo dono era solo una fonte di sofferenza per lei. In ogni momento, quelle macchie le ricordavano quanto malvagie fossero le persone e quanto non potesse in alcun modo fidarsi di loro.
Un giorno però, mentre camminava per strada a testa bassa, vide con la coda dell’occhio una ragazza che la fissava con un sorriso radioso. Sbalordita, Marika alzò lo sguardo verso di lei. Non riusciva a vedere niente. Era come se la sua anima fosse schermata.
Si avvicinò a lei con un’espressione da ebete che non riuscì in alcun modo a nascondere.
- Ciao. – la salutò la ragazza con aria spensierata. – Mi chiamo Carrie e a quanto pare sono come te.
- Cosa…? Che vuoi dire? – domandò Marika quasi soffocata dall’emozione. 
Carrie si avvicinò ancora di più mantenendo sul viso quel suo sorriso entusiasta. – Anch’io posso vedere la luce nelle persone.
Marika barcollò come se fosse stata appena schiaffeggiata. – Io… no. Non posso. Io non riesco a vederla.
La ragazza sembrò perplessa. – Sì che puoi. Ne sono assolutamente certa.
- No. Io posso vedere solo l’oscurità, non la luce. – confermò Marika scuotendo il capo. La risata dell’altra le fece quasi male. Ebbe quasi l’impressione che si stesse prendendo gioco di lei. – Non c’è niente da ridere.
Carrie si schiarì la voce e cercò di mantenersi seria. – Guarda quell’uomo. – disse indicando un passante. – Che cosa vedi?
Marika osservò la sua anima e ciò che vide fu solo una macchia scura al centro di essa. – Tenebre. Tenebre al centro della sua anima.
La ragazza allora aggrottò la fronte. – Com’è possibile che tu riesca a vedere solo quello? Prova a guardare meglio. Guarda al di là di esse.
All’inizio Marika non capì cosa volesse dire. Per lei c’era solo la voragine nera che aveva davanti agli occhi. Poi però si rese conto di ciò che la ragazza stava cercando di dirle.  L’ombra infatti non avvolgeva interamente l’anima di quella persona, ma formava solo una parte di essa. C’era della luce al di là di essa. Nell’anima di quell’individuo c’era anche luce.
Si guardò attorno e si rese conto che nessuna delle anime che vedeva era completamente nera. Fu come se le avessero tolto un grande peso dalle spalle. Guardò Carrie e si rese conto che in lei poteva trovare una guida e un aiuto per capire il suo dono. – Ti prego aiutami – le disse. – aiutami a vedere sempre più la luce…
 



Pubblicato da Unknown alle 11:42  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissima... davvero, mi hai quasi commosso... è una storia che sento tremendamente mia... brava!

9 maggio 2013 alle ore 12:46  

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