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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il torturatore

giovedì 23 maggio 2013

Buonsalve! Visto che era da tanto che non scrivevo qualcosa di truculento ho deciso di riprendere pian piano… anche se in effetti potevo fare di meglio (o di peggio dipende dai punti di vista) -,.,-

Il torturatore
(racconto n.265)

Non so bene come e perché finii in quell’incubo. Ricordavo poco del mio rapimento. Stavo tornando a casa con la brutta sensazione qualcuno mi stesse seguendo. Avevo raggiunto la porta di casa quando mi voltai e vidi lui, Matt, un ex compagno di università che non frequentavo ormai da anni.
- Scusami non volevo spaventarti! - disse lui con un sorriso cordiale. - Ma ero certo che fossi tu, Natalie e ci tenevo a salutarti.
Mi ci volle un attimo per riconoscerlo, un attimo che mi fu fatale. Lo vidi avvicinarsi rapidamente poi sentii il dolore acuto e, dopo un attimo, il vuoto.
Quando mi risvegliai era appesa al soffitto con delle pesanti catene. Matt mi girava attorno, ridendo soddisfatto. Mi ci volle un attimo per capire che ero nuda.
- Matt... Cosa... Che… Oddio… ti prego fammi scendere...
- No. No. - sghignazzò lui. - Tu resti qui, Nat.... Resti qui e mi fai divertire...
Poi iniziò la tortura. Fece calare dal soffitto una grata di metallo alla quale erano legate catene con all’estremità grossi uncini.
Iniziai a tremare quando me ne mise uno sotto il naso per poi portarsi alle mie spalle. Urlai quando lui me lo infilò nella schiena, arpionandomi la pelle. Man mano che continuava con la sua tortura, il dolore si fece più intenso, acuto e straziante tanto da annebbiarmi la mente. Il sangue mi scivolava sulla pelle nuda, colando in rivoli sotto di me.
- Basta... - piansi. - Basta ti prego... Che cosa vuoi? Che cosa vuoi da me...?
Lui si avvicinò tanto che potei sentire il suo respiro sulle labbra. - Tu sei così bella.... Un vero angelo. E gli angeli devono volare.
Così dicendo si avvicinò ai comandi della grata e la sollevò. Il dolore si fece ancora più atroce quando le catene si tesero al massimo sollevandomi fino a farmi raggiungere una posizione quasi orizzontale. Subito dopo sganciò la catena che mi teneva legati i polsi lasciandomi a penzolare appesa per la schiena. Piansi e supplicai mentre sentivo la carne della mia schiena tesa al massimo.
- Vola, angelo! - iniziò a urlare Matt agitandosi sotto di me e spingendomi di tanto in tanto per farmi ondeggiare. - Vola!
La sua risata scatenò qualcosa dentro di me. Rabbia. Una rabbia cieca nei confronti dell'aguzzino che si stava divertendo a torturarmi.
E alla fine la rabbia divenne più forte del dolore. Iniziai a contorcermi e riuscii ad afferrare una delle catene che mi sorreggevano. Sostenendomi ad essa con una mano iniziai a strapparmi via gli uncini con l'altra. Non so come resistetti al dolore né dove trovai la forza di sorreggermi. In un attimo fui libera, sanguinante e con la schiena straziata, ma libera. Matt era troppo impegnato a lamentarsi per capire cosa volessi fare. Non si accorse nemmeno che ero riuscita a liberare uno degli uncini dalle catene. In un attimo mi lanciai su di lui, finendogli addosso e schiacciandolo a terra. Gli piantai l'uncino nell'occhio prima ancora che si riprendesse dallo stordimento. Provai una sorta di sadica soddisfazione nel sentirlo urlare e urlare ogni volta che gli piantavo l'uncino negli occhi.
- Devi crepare brutto stronzo! - urlai senza quasi rendermene conto. - Crepa!
Mi fermai solo quando ormai aveva smesso di urlare da diversi minuti. Con l'ultimo sprazzo di energia rimastami gli frugai nelle tasche. Quasi non riuscii a crederci quando gli trovai un cellulare nella giacca. Chiamai il 911, ma a quel punto non ce la feci più. Mi accasciai a terra accanto al cadavere di quel maniaco.
Ero al limite e non ero nemmeno sicura che la chiamate fosse partita. Chiusi gli occhi rendendomi conto di non sentire più il mio corpo. Piegai le labbra in un sorriso amaro. Almeno ero riuscita a trascinarmi dietro quel maniaco.


Pubblicato da Unknown alle 11:42  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei heavy metale e bondage allo stato puro... ho provato a leggerla ascoltando gli Sklipnot in sottofondo, emozione e adrenalina mescolate per bene :D :D :D
Vai avanti cosi, sarà un piacere assaggiare il primo piatto, se questo è solo l'antipasto, non immagino il dessert :D

23 maggio 2013 alle ore 13:15  

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