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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Essere pronta

sabato 4 maggio 2013


Buonsalve! L’idea di questo racconto è nata… non so dirlo di preciso. Forse dal semplice pensiero che ci saranno sempre persone pronte a mandarti al rogo e che dobbiamo sempre essere pronti ad affrontarli.

Essere pronta
(racconto n.246)

Darla aveva sempre saputo cosa il futuro le avrebbe riservato e adesso che era arrivato il momento di affrontarlo quasi non ne ebbe paura. Certo aveva sperato fino all’ultimo che le cose sarebbero andate diversamente, ma una parte di lei era sempre stata preparata a ciò che l’aspettava.
Aveva scoperto della propria natura quando aveva solo quattordici anni, grazie a un incontro che molti avrebbero definito casuale, ma che lei era certa fosse segnato dal destino.
Stava passeggiando tranquillamente per le vie di Manhattan quando qualcuno la urtò bruscamente facendola finire a terra. Darla imprecò e guardò la ragazza corre via senza guardarsi indietro. Appena si rialzò, due uomini le sfrecciarono accanto rischiando di farla nuovamente finire a terra. Per un attimo rimase a fissare la giovane e i suoi inseguitori con aria perplessa poi si accorse di un oggetto finito a terra a poca distanza da lei. Era un ciondolo a forma di stella a cinque punte su cui era avvolta dell’edera.
Lo raccolse e dopo averlo osservato per un po’ se lo mise al collo.
Lo indossò tutto il giorno, finché all’improvviso non sentì qualcosa, come una voce dentro di sé che non smetteva di parlare e che la guidava verso un punto preciso della città. La voce la spinse fino a Central Park dove trovò la ragazza che l’aveva travolta quella mattina. – Ti aspettavo. – le disse con un sorriso.
Fu lei, Kate, a far emergere la magia dentro di lei, a introdurla in un mondo più vero e profondo, una realtà più vera di quella che avrebbe mai potuto sperare di conoscere.
Per anni visse felice, in una consapevolezza che andava ben al di là di ciò che chiunque avrebbe mai potuto immaginare. Le streghe però vengono bruciate anche ai giorni nostri.
Questo Darla lo sapeva e sapeva che quel momento era inevitabile.
Ad arrivare per primo fu l’odore di fumo, intenso e soffocante. Sotto ai suoi piedi nudi, le fiamme avvamparono all’improvviso.  Il dolore fu intenso, straziante, molto più di quanto Darla avrebbe potuto immaginare. Urlò e urlò mentre i suoi aguzzini ridevano soddisfatti. Nonostante tutto, lei trovò la forza di guardarli uno a uno negli occhi. Perché non scordassero il suo sguardo carico di sofferenza. Perché non dimenticassero mai che lei aveva vissuto davvero.


Pubblicato da Unknown alle 12:35  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo.. e maledettamente vero, lo sento tremendamente mio, questo racconto! Bravissimaaaaaa <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3

4 maggio 2013 alle ore 14:44  

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