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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Ben poco elegante

martedì 21 maggio 2013

Buonsalve! Un racconto sotto molti aspetti autobiografico nato da una riflessione fatta ieri. Certo non vado a malmenare tutti quelli che mi guardano per strada (cosa che poi non accade tanto spesso), ma in effetti molte caratteristiche della protagonista mi appartengono. Anche io come lei cerco di essere più femminile ma… boh non fa per me.  Il guaio è che a volte, quando sono troppo diretta, credo che questo mio modo di essere spaventi un po’ troppo le persone XD

Ben poco elegante
(racconto n.263)

Le prime impressioni non sempre sono giuste… e in effetti a volte non lo sono nemmeno le seconde. Catia ad esempio a una prima occhiata sembrava una ragazza elegante e raffinata. Alta, slanciata, con lunghi capelli scuri e l’aria sofisticata, indossava sempre abiti ricercati e molto eleganti e stava sempre attenta a presentarsi al meglio in ogni occasione senza però sembrare volgare. Era una di quelle ragazze che attiravano gli sguardi della gente ogni volta che camminava per strada. A lei non davano fastidio le attenzioni altrui almeno finché qualcuno non esagerava. Un giorno ad esempio stava camminando per strada per tornare a casa quando due idioti iniziarono a seguirla facendo commenti e apprezzamenti su di lei.  Catia all’inizio non ci fece caso, ma quando loro le bloccarono la strada…  Beh quella era una cosa che davvero non sopportava. – Vi conviene levarvi dai coglioni  e subito.
I due rimasero per un attimo spiazzati poi però uno di loro si fece di nuovo avanti. – Dai piccola… infondo siamo innocui. Vogliamo solo fare due chiacchiere con te.
Lei allora afferrò uno dei due per il bavero e lo colpì con un pugno facendolo contro l’altro facendo finire entrambi a terra. -  Vi ho detto di sparire se non volete che vi stacchi quei cazzetti mosci che vi ritrovati e li usi per sverginarvi il culo!
- Ma a chi credi di fare paura, stronza! – disse il ragazzo che si era beccato il cazzotto. Era ancora a terra, troppo ferito nell’orgoglio per capire che doveva starsene zitto. – Se pensi di…
Senza dargli tempo di finire, Catia si fece avanti e gli schiacciò le palle con il tacco. Il ragazzo ululò di dolore iniziando a piangere come un disperato. Quando alla fine lei decise di alzare il piede, i due se la diedero a gambe, lasciandola da sola  a sbuffare con le braccia incrociate al petto.
Un attimo di esitazione poi Catia si girò e si avviò verso casa. Entrò poco dopo nel suo appartamento sentendo una strana amarezza dentro. Si ritrovò in un salotto ampio pieno di armi bianche appese alle pareti e inquietanti peluche di pinguini che osservavano tutti dall’alto. Poggiò a terra la borsa, pesante anche per il coltello che era solita tenerci dentro. In un attimo raggiunse la cucina e si stappò una birra. Bevve avidamente un sorso non riuscendo poi a trattenere un rutto di apprezzamento.
Lo sapeva di non dare certo una buona impressione, che ogni volta che apriva bocca sembrava uno scaricatore di porto e che di certo non aiutava il fatto che parlasse della sua collezione di armi così come se niente fosse, spaventando ovviamente ogni ragazzo con cui provava a relazionarsi.
Lei ci provava a essere più femminile, a vestirsi in maniera elegante e a essere sempre curata, ma era più forte di lei: era sboccata, le piaceva bere birra e whisky indistamente,  adorava passare le giornate libere tra schifezze e  videogiochi, collezionava armi e se si trovava con un ragazzo le capitava di commentare con lui tutte le ragazze che incrociavano e , se ne valeva la pena, a  fare apprezzamenti con lui.
Era un po’ un maschiaccio, ma non le importava. Infondo, ripensando a come aveva conciato quei due idioti, a volte poteva essere anche divertente.


Pubblicato da Unknown alle 13:13  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ti adoro nel tuo essere sincera e diretta... come avrai capito!
Anzi, direi che sei molto più bella tu che Angelina Jolie :D
Comunque non ti preoccupare, troppo spesso noi maschietti ci sentiamo intimiditi riguardo a una donna che fa troppo il maschio, non ci si abitua alla parità dei ruoli, purtroppo. I cambiamenti culturali e sociali sono ben lungi da venire, come sai... però si continua.
E poi chi lo ha detto che i coltelli spaventano? Io spavento ogni volta che affermo di possedere in casa una mini biblioteca pubblica... eppure i libri non uccidono come i pugnali... o si?! <3

21 maggio 2013 alle ore 13:38  

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