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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Abbandono

lunedì 27 maggio 2013

 Buonsalve! Un racconto sull’abbandono, un tipo di abbandono che purtroppo avviene fin troppo spesso ogni anno.

Abbandono
(racconto n.269)

Ti ricordi la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati? Io ero piccolo, indifeso, mi ero appena affacciato al mondo e non sapevo quando crudele e vasto potesse essere. Piangevo, avevo paura eppure tu mi hai stretto al petto riuscendo a trasmettermi una dolce sensazione di calore e affetto. Quello stesso giorno mi hai portato a casa donandomi un posto caldo e accogliente in cui vivere e poter crescere. In quel nido amorevole tu mi hai nutrito, mi hai aiutato a crescere e mi hai insegnato cos'è giusto e sbagliato.
Ero circondato da tanto affetto e posso dire con assoluta certezza di essere stato felice allora. Ricordi i giochi fatti insieme? Oltre alla palla c'era un orsacchiotto che adoravo e che tenevo vicino ogni volta che andavo a dormire. Aveva il tuo profumo e mi aiutava ad allontanare i brutti sogni.
E le passeggiate nel parco? Ah, quanto le adoravo! Ogni volta che avevi una giornata libera e il cielo era limpido andavamo in questo grande parco per fare una bella passeggiata e giocare. Mi lasciavi correre e sporcare e tu ridevi con me ogni volta che inciampavo o vedevo qualcosa di nuovo che spesso mi lasciava perplesso e anche un po' spaventato. Sembravi contenta ogni volta che stringevo nuove amicizie.
Gli anni sono passati in un baleno e in tutto questo tempo io ho cercato a mio modo di renderti tutto l'affetto che tu mi hai saputo dare. Ho tentato di starti vicino e consolarti quando eri triste, di farti sorridere quando eri arrabbiata... In un modo o nell'altro era come se ci dessimo forza a vicenda.
E allora perché, dopo tanti anni, le cose sono cambiate? Perché ho l'impressione che adesso che sono diventato adulto tu non mi veda più con gli stessi occhi?
Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non sono diventato quello che tu ti aspettavi? Oppure ti sei stancata di doverti occupare di continuo di me?
Non lo so, ma non posso fare a meno di pormi certe domande perché tutta la mia esistenza si é sempre basata su di te e sul legame nato da quel primo sguardo che mi hai rivolto quando mi hai portato via dalla mia vera famiglia.
Perché adesso che tremo dal freddo sul ciglio di una strada continuo a domandarmi perché mi hai spinto via dalla macchina con quell’aria seccata piena di disgusto. Mi chiedo se mai tornerai a prendermi, a prendere questo cane indifeso che per tutta la vita ha visto in te non una padrona, ma un'amica e una madre amorevole.
Non lo so, ma lo spero e, mentre continuo a farmi domande, da solo, aspetto con ansia il tuo ritorno.     



Pubblicato da Unknown alle 16:42  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho ancora in mente quando trovammo abbandonato in un sacchetto uno dei miei gattini... chiuso cosi, in una busta di plastica chiusa... brava <3 <3 <3

27 maggio 2013 alle ore 18:30  

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