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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il sangue di Medusa

mercoledì 8 maggio 2013

Buonsalve! Un racconto ispirato al mito di Medusa… giusto perché avevo voglia di buttarmi un po’ sul mitologico XD Buona lettura!
 
Il sangue di Medusa
(racconto n.250)


Molti definirebbero Naima una ragazza fredda e distaccata, una menefreghista che amava pensare solo a se stessa. Nessuno però conosceva la verità su di lei, il perché era costretta a evitare ogni legame.  Nel suo sangue c’era infatti un sangue antico e maledetto di una creatura perduta nel mito: il sangue di Medusa.
Ogni volta che si arrabbiava infatti, il potere della sua mostruosa antenata si manifestava, pietrificando l’oggetto della sua rabbia. Molte volte a scuola aveva rischiato di pietrificare un’insegnante o un compagno troppo irritante. Col tempo però aveva imparato a controllarsi, nascondendosi dietro un’indifferenza che gli altri non potevano capire. Una sera però, mentre stava rientrando dalla palestra, vide una suo compagno di scuola inoltrarsi  in un vicolo tenendo qualcosa nascosto sotto la giacca.
All'inizio pensò di tirare oltre, ma alla fine la sua curiosità ebbe la meglio. Si avvicinò piano al vicolo e vide Rick, il suo amico avvicinarsi a un gruppo di teppisti.
- Ecco i soldi. - disse. - Ora avanti, datemela.
All'improvviso uno del gruppo si accorse di lei.
- Vedo che ti sei portato un'amichetta. - rise il ragazzo.
Rick si voltò verso di lei e iniziò a sudare freddo. - Che cosa ci fai qui? Vattene! Non t'immischiare!
- Che sta succedendo? - chiese restando impassibile.
Il gruppo la circondò iniziando a squadrarla dall'alto in basso. - Il tuo amico non te lo ha detto? Siamo qui per uno scambio. - disse quello che sembrava essere il più grande. - Magari tu potresti farne parte....
- Se ti azzardi a toccarmi ti avverto che farai una brutta fine. - lo minacciò.
- Naima vattene. - insistette Rick. - Stai rovinando tutto!
La ragazza sentì la rabbia crescere all'improvviso. - In che cosa sei invischiato? Ti manca la droga per andare avanti? Ho sempre pensato che fossi un disperato, ma non avrei mai immaginato lo fossi così tanto!
Rick fece un passo avanti per giustificarsi, ma uno dei teppisti lo anticipò e afferrò la ragazza per un braccio.
In quel momento la rabbia esplose e Naima fulminò con lo sguardo il ragazzo che fece appena in tempo a indietreggiare prima di tramutarsi in una statua di pietra. Subito il suo sguardo cadde anche sugli altri della banda che si pietrificarono all'istante.
Quando riacquistò un po’ di lucidità chiuse immediatamente gli occhi e si rannicchiò in un angolo.
- Tu... Tu li hai... - disse Rick sbalordito e spaventato.
- Non é definitivo. - ribatté la ragazza. - Io... Non lo faccio apposta. Quando mi arrabbio é come se perdessi il controllo.
Così, per la prima volta, Naima raccontò a qualcuno del suo segreto. Ci fu un attimo di silenzio in cui temette che lui sarebbe scappato via urlando. D'un tratto però sentì una mano sulla spalla. - Alzati e guardami.
Naima si mise in piedi e con in respiro profondo aprì gli occhi. Rick era davanti a lei e gli sorrideva gentilmente. - Grazie per l'aiuto. - le disse.
La ragazza si ritrovò a sorridere timidamente. - Grazie a te per aver capito. - subito dopo però il suo sguardo si fece di nuovo serio. - Mi vuoi dire che cosa volevi da questi tipi?
Rick si guardò attorno e quando vide un sacco gettato in un angolo esultò. - Laika! - esclamò avvicinandosi e tirando fuori dal sacco una cagnolina nera. - L'avevo smarrita e quegli idioti volevano essere pagati per restituirmela.
Naima scoppiò a ridere senza quasi rendersene conto. In fondo era felice di averlo giudicato male, ma soprattutto era felice di aver trovato qualcuno in grado di capire e accettare il suo segreto.




Pubblicato da Unknown alle 13:04  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima storia, su come non si debba mai giudicare dalle apperenze, cosi come per i diversi. Avere sempre comprensione e andare oltre l'istinto e le paure che tirano fuori solo il peggio di noi uomini.
E poi il mito di Medusa, semplicemente stupendamente trattato.
BRAVISSIMAAAAAA <3 <3 <3 <3 <3
Mi piacerebbe leggere di più sulle vicende di Naima e Rick!!!

8 maggio 2013 alle ore 13:34  

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