skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ▼ 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ▼ maggio (31)
      • La dama delle nuvole
      • Alla faccia delle malelingue!
      • Attacco alla libreria
      • Un lavoro come pochi
      • Abbandono
      • L'angelo riverso
      • Il male dell'ignoranza
      • Mutaforma anomala
      • Il torturatore
      • Lei
      • Ben poco elegante
      • Un incontro col passato
      • Nei secoli dei secoli
      • Una grande delusione
      • Perché
      • Il desiderio più grande
      • Sparlare troppo
      • Un'amicizia sincera
      • La creatura
      • Un pezzo di carne
      • Questione di colore
      • Una vittima interessante
      • Tenebre
      • Il sangue di Medusa
      • Una seconda occasione
      • Rispetto ed equilibrio
      • Non vi piace la cosa? Beh, allora potete anche non...
      • Essere pronta
      • Il peso della colpa
      • La trappola del diavolo
      • La giustizia del mietitore
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ► 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

L'angelo riverso

domenica 26 maggio 2013

Buonsalve! Il racconto di oggi é ambientato nel cimitero acattolico di Roma, un posto bellissimo e ricco di mistero e storia che consiglio a tutti di visitare perché ricco di monumenti e statue davvero bellissime (compresa quella dell'angelo riverso). Buona lettura! ^,.,^

L'angelo riverso
(racconto n. 268)

Lili aveva un modo molto particolare di vedere il mondo. Per lei tutto era dotato di una vita, ogni cosa aveva un'anima che si manifestava ai suoi occhi. 
Era da poco più di un anno infatti che aveva scoperto di poter vedere l'anima stessa delle cose. Spesso vedeva le statue muoversi e le sentiva parlare come se fossero dotate di vita propria.. A volte  si fermava a parlare con loro purtroppo però sapeva che la gente tendeva a non vedere di buon occhio quelli che si mettono a parlare con le statue. Per questo Lili adorava il cimitero acattolico. Quell'antico cimitero di Roma era il posto ideale per potersi isolare e parlare con quegli esseri che lei sentiva così meravigliosamente vivi.
C'era una statua in particolare con cui le piaceva molto chiacchierare. Era una delle più antiche nel cimitero, un angelo femminile che di solito stava riversa su una tomba, avvolta da una veste d'edera. Passavano ore e ore insieme. La statua le raccontava di tutte le persone che aveva visto nel cimitero nel corso degli anni, uomini e donne importanti venuti a celebrare un qualche defunto famoso, turisti o anche solo persone comuni che, come Lili, cercavano nel cimitero un po' di isolamento. A colte le parlava anche degli spiriti che aveva incontrato, anime che spesso non sapevano di essere morte o non volevano accettarlo. Quando le raccontava di quello, il volto dell'angelo si adombrava e le rivolgeva sguardi carichi di tristezza. Lili non vi aveva mai badato finché un giorno non trovò l'angelo e altre statue disposte in cerchio attorno a una tomba che le sembrava stranamente nuova. 
- Che succede? - chiese guardandoli con una brutta sensazione di disagio. 
- É passato un anno da quando ci siamo conosciuti, Lili. - disse l'angelo. - É passato troppo tempo e non va bene. Devi iniziare a vedere.
La ragazza scosse il capo.  In quel momento un brivido di paura le attraversò tutto il corpo - Cosa? Io... Che stai dicendo?
- Tu non vedi la realtà. - continuò l'angelo. - Non ti rendi ancora conto di ciò che ti é successo. 
- Avvicinati. - continuò la statua di un puttino. - Avvicinati e capirai.
Lili però non voleva. Era terrorizzata e non sapeva nemmeno perché.
- Ti prego amica mia. - la supplicò l'angelo. - Fidati di me...
La ragazza allora si avvicinò e la verità della sua condizione la travolse all'improvviso. 
- No... Non é vero... Vi prego no...
Ricordò la malattia e il tormento, il desiderio opprimente di avere ancora tempo, di poter continuare a vivere.... E alla fine ricordò il suo ultimo desiderio, quello di essere sepolta in quel cimitero che aveva sempre amato. Una lacrima le scese lungo il viso nel contemplare la sua tomba. 
- Vieni, Lili. - le sussurrò l'angelo spalancando le braccia.- Lascia che ti aiuti a passare oltre.
La giovane si gettò tra le sue braccia piangendo, svanendo pian piano nell'abbraccio di quella che era diventata la sua più cara amica. Quando svanì completamente ciò che rimase al suo posto fu solo la statua di un bellissimo angelo piangente riverso su una tomba e ammantato di un abito d'edera.

Pubblicato da Unknown alle 10:54  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Splendido, non sto a perdermi nell'elencare i racconti d'ispirazione o altre menate, posso solo dirti la grande emozione che è stato leggerlo... e per inciso, ci sono stato... vi è sepolto il poeta inglese Percy Shelley e la scrittrice Luce D'Eramo.
Per evitare situazioni simili, che voglio essere cremato e sparso in laguna ;-)

27 maggio 2013 alle ore 14:54  

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License