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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La creatura

lunedì 13 maggio 2013

 Buonsalve! In questo racconto ho voluto ribaltare un po’ i ruoli. Insomma chi ha definito chi o che cosa deve stare dentro una gabbia?

La creatura
(racconto n.255)

Racky guardò la strana creature che aveva di fronte con gli occhi bianchi che brillavano di emozione. La pelle dotata di una pelliccia rada e troppo corta per poterla proteggere dal freddo, gli arti anteriori molto lunghi e culminanti in zampe prive di artigli, ma con una capacità prensile davvero particolare...
Era un essere davvero molto curioso. Il muso poi era davvero assurdo. La pelliccia infatti era concentrata maggiormente su di esso e dal cranio ricadeva in una sorta di cresta lunga e ondulata. Gli occhi erano del colore della terra e  sembravano davvero terrorizzati.
- Mamma ma... Ha paura.... - disse il piccolo avvicinandosi alla gabbia in cui la creatura era rinchiusa.
La madre si mise subito tra lui e le sbarre di metallo. - Non ti avvicinare Racky. É pericoloso.
A lui però quell'essere tremante che si agitava da una parte all'altra della gabbia sembrava solo sperduto.
- Queste creature sono molto pericolose. Si spostano in branchi di territorio in territorio, cacciando con una fame vorace e insaziabile. La nostra valle é sempre stata al sicuro da questi esseri, ma a quanto pare ogni tanto uno di loro riesce a raggiungerci. Non capisco  perché non l'abbiano ancora ucciso.
Racky rimase in silenzio per niente convinto dalle parole della madre. La verità é che era colpa sua se lui si trovava in gabbia. Si era spinto oltre la vallata, disobbedendo alla regole della comunità e la creatura lo aveva seguito. Avrebbe potuto fargli del male molte volte invece non lo aveva toccato.
Quando Racky si era accorta di lei, la creatura infatti si era avvicinata lentamente e gli aveva offerto un frutto. - Ciao piccolo.
Lui era rimasto sbalordito nel sentirlo parlare. - Riesci a comunicare?
 Anche la creatura rimase sorpresa nel rendersi conto che potevano capirsi. - Certo. Io mi chiamo Mir. Sono un essere umano.
Mentre stavano parlando però arrivarono i draghi adulti che catturarono la creatura e l'imprigionarono
Racky all’inizio si era sentita in qualche modo responsabile per lui, ma sapeva che non avrebbe potuto fare niente. La valle doveva essere protetta e tutti gli intrusi dovevano morire. Quella era la legge. Quella era la loro possibilità di sopravvivere


Pubblicato da Unknown alle 10:28  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima e vera... <3 <3 <3

13 maggio 2013 alle ore 13:45  

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