Buonsalve!
Questo racconto mostra a cosa può portare una vita troppo insoddisfacente.
U,.,U Non è che conoscete qualcuno così,
vero?
Una vita insoddisfatta
(racconto n.195)
Essere Carl
Jonson era davvero una scocciatura. Lui personalmente ne avrebbe volentieri
fatto a meno. Alzarsi ogni mattina e svegliarsi con accanto quella cozza di sua
moglie era una pena.
Al liceo lei
era molto carina, una delle più belle
della scuola, ma come si sa le cose cambiano. Se non avesse fatto il grosso
errore di metterla incinta non si sarebbe sognato di sposarla per nessuna
ragione al mondo. Purtroppo però era
stato cresciuto con una certa morale e appena saputo del bambino, Carl aveva
deciso di prendersi le sue responsabilità.
Addio quindi
alla sua carriera di avvocato e benvenuto al suo nuovo lavoro di magazziniere.
Certo non era il lavoro dei suoi sogni, ma almeno così non avrebbe dovuto
aspettare degli anni prima di avere uno stipendio decente. E così era iniziata la sua “nuova” vita con
una donna che non amava, un marmocchio che piangeva tutta la notte e un lavoro
deprimente con un capo odioso.
Eh, sì… il
povero Carl infatti aveva anche un'altra seccatura: Victor Smith. Victor era il classico capo frustrato che
forse aveva un’esistenza ancora più deprimente di quella del povero Carl e che
quindi si sfogava sui dipendenti che non potevano fare altro che chinare la
testa e sopportare i suoi soprusi. Carl poi era la vittima ideale. Il tempo lo
aveva logorato così tanto da renderlo un debole in capace di reagire e di farsi
valere.
Molte volte
aveva pensato di cambiare le cose e di dare letteralmente un taglio a tutto.
Quanto avrebbe voluto imprimere sulla gola del suo capo un sorriso di sangue
per cancellare quello irritante dal suo viso.
E quanto desiderava squarciare il ventre di sua moglie per farle pagare
il fatto di averlo incastrato rimanendo incinta. Solo suo figlio gli impediva
di perdere completamente la testa. Non avrebbe mai e poi mai voluto rovinargli
la vita. Certo lui non sarebbe rimasto bambino per sempre. Prima o poi sarebbe
diventato un giovane uomo e allora le cose sarebbero cambiate. Lanciò un’occhiata al cruscotto della
macchina nel quale custodiva gelosamente un grosso coltello. Le sue labbra si
piegarono in un sorriso. Con tutti gli imprevisti che aveva avuto nella vita ormai
aveva imparato a tenersi sempre pronto.
1 commenti:
Se una spirometria ti ispira questo non immagino una visita ginecologica... meglio girarti al largo ^________^ Allora, la vena dark che ti contraddistingue è rafforzata dal fatto dell'assoluta verosimiglianza della vicenda, un chiaro pensiero di un uomo frustrato ma che non incolpa se stesso della propria condizione e delle proprie meschinità. L'omicidio diventa in questo modo la rivalsa dell'uomo nullità, unico momento in cui potrà, forse, sentirsi vivo, stimato e libero. Bello, degno dei migliori noir francesi ^_____________^
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