Buonsalve!
Ho scritto questo racconto prendendo spunto dalla mia fobia per gli aghi. Ne sono
a dir poco terrorizzata! Faccio fatica a vederli perfino in televisione anche
se per fortuna non sono ancora arrivata a questi eccessi XD
Richard
detestava gli aghi. Appena ne vedeva uno prima andava nel panico poi cominciava
a sentire la testa girargli e tutto diventava buio.
Non
ricordava molto di quei momenti di black out. A volte si ritrovava in posti
diversi o a fare cose strane, come se fossero degli strani attacchi di
sonnambulismo.
Ogni volta
che doveva fare un’analisi o aveva bisogno di farsi un’iniezione era una vera e
propria tortura.
Sua moglie
sopportava con pazienza quella situazione ma a volte, quando lui stava male,
sembrava spaventata e tirava un sospiro di sollievo nel momento in cui le
dicevano che non ci sarebbero stati aghi di mezzo. Un giorno però Richard ebbe
un incidente.
Stava pulendo le grondaie guardando di tanto in tanto
l’orologio per non perdere l’inizio di una partita di football. All’improvviso
scivolò e cadde dalla scala su cui si trovava, sbattendo la testa. Quando si
rialzò aveva metà del viso sporco di sangue. Sua moglie ovviamente lo portò subito al
pronto soccorso. Dopo averlo sottoposto ai primi controlli, il medico di turno
gli disse che non era nulla di grave, ma che la ferita andava suturata e che per
precauzione gli avrebbero fatto un’iniezione per evitare possibili infezioni.
Richard
sentì il panico crescere dentro di sé appena vide il dottore preparare la
siringa. Poi, quando si avvicinò, vide piccoli lampi di luce davanti agli occhi.
Sentì il suo corpo farsi improvvisamente leggero poi ci fu il vuoto. Appena si
riprese, Richard si accorse che due addetti alla sicurezza lo stavano
trattenendo. Aveva delle manette ai polsi e la gente attorno a lui lo guardava
terrorizzata.
Quando alzò
la testa, vide il medico a terra che urlava coprendosi il volto con una mano.
Aveva la siringa che voleva usare su di lui infilata in un occhio. Richard si
chiese se fosse stato lui a farlo. Aveva infilato la siringa nell’occhio dell’uomo?
Non
importava. A differenza delle altre quell’ago non faceva poi così tanta paura.
1 commenti:
UAO Anche dalla tua fobia degli aghi, che ti rende, se mai fosse possibile, ancora più simpatica, dolce e umana (pure per uno come me che è terrorizzato dallo splatter nei film horror, adesso meno, per fortuna), sai trarre ispirazione da un tema davvero universale, quello dell'irrompere dell'irrazionalità nella casa dell'Io. Lo rendi con una grazia dal piglio giornalistico, degna del miglior Kafka, per un racconto al limite, dove i confini della paura e della follia si fondono a formare un grumo nero che rende l'uomo per quello che è... una semplice macchina pronta a guastarsi con incredibile facilità. Per affermare che alla fine, l'uomo è in balia di forze che non può controllare. BRAVISSIMAAAAAAAA :D
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