Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché trovo sia bello ridere
un po’
della sfortuna anche se in fondo non ci
credo poi così
tanto. Credo che le persone possano trasmettere energie negativa con la loro
perfidia, ma negli iettatori veri e proprio non tanto.
Io non porto iella!
(racconto n.205)
Mi chiamo Simone e molti dicono che porto iella. Sinceramente
però
non ho mai capito il perché.
Insomma non credo che le brutte cose capitino solo perché qualcuno ha attirato la
sfortuna su chi gli sta accanto. Certe cose succedono e basta.
Prendete mio fratello. Un giorno ero andato a trovarlo sul
posto di lavoro e mentre chiacchieravamo del più e del meno, un fulmine è entrato dalla finestra
colpendo il suo computer. Lui aveva ancora la mano sul mouse e venne
attraversato da una corrente così
forte che il suo cuore si fermò
per alcuni secondi. Ebbe delle gravi conseguenze fisiche, è vero, ma alla fin fine
era comunque riuscito a sopravvivere. Poteva andargli molto peggio.
Poteva accadergli come al mio amico Marco.
Eravamo appena usciti da un negozio di elettronica e c'eravamo
salutati per dirigerci ognuno alla propria macchina. Il tempo di dargli le
spalle che un cornicione gli crollò
addosso all'improvviso. Morì
sul colpo.
Insomma le sventure a volte capitano, ma questo non vuol dire
che io ne sia responsabile. Fidatevi che non é bello sentirsi dare dello iettatore. C’erano alcuni miei colleghi
che ogni volta che passavo loro accanto si davano una ravanata alle palle per
scaramanzia.
E le colleghe... Beh le colleghe davano una ravanata alle
palle dei colleghi con loro somma gioia.
Avrebbero dovuto ringraziarmi per quello invece di
allontanarmi.
Certo avrei avuto tutti i motivi per incazzarmi di questa
situazione, ma era come se davanti a loro mi bloccassi, diventando incapace di
oppormi.
Un giorno però
mi portarono così
tanto all'esasperazione che scoppiai. Imprecai e augurai loro di avere tutto il
male quello che meritavano.
Quel giorno mi presi delle ore di permesso, troppo stanco per
sopportarli oltre. Appena mi allontanai dal palazzo sentii una violenta
esplosione. Una fuga di gas aveva devastato il mio ufficio uccidendo tutti quelli
al suo interno.
Mi ero salvato per un pelo. Un vero colpo di fortuna. Sorrisi,
carico di soddisfazione.
Così imparavano a dire che portavo sfiga.
0 commenti:
Posta un commento