Buonsalve
amici! Domandina: chi non vorrebbe prendersi una bella rivincita su un capo
particolarmente rompiballe? ^,.,^
Una piccola rivincita
(racconto n.183)
Michael
sbuffò poggiando la fronte sul bordo della scrivania. Era esausto. Aveva
passato ore davanti allo schermo mandando mail, contattando fornitori e
possibili clienti per cercare di vendere loro prodotti scadenti a un prezzo fin
troppo alto.
Detestava
quel lavoro, ma finché non trovava un’alternativa quella era la sua unica
possibilità di mantenere la sua indipendenza. Non sarebbe tornato a casa per
nessun motivo al mondo.
Non
dai genitori puritani, dalla madre che nascondeva il suo razzismo dietro un’aria da donna per
bene e compassionevole né dal padre che lo metteva in riga a suon di pugni per
poi predicare l’amore e il rispetto reciproco.
E
lui veniva punito spesso per via del suo dono. I
suoi lo credevano posseduto da un demone e questo lo faceva oggetti di
punizioni corporali e soprusi di ogni sorta. Non sarebbe tornato indietro per
nessun motivo al mondo. Per questo doveva sopportare un lavoro di merda con un
capo arrogante e spocchioso che si divertiva a umiliarlo e a privarlo di qualsiasi
possibilità di carriera: Jack il viscido. Lo chiamavano così per via del suo
modo di flirtare con tutte le dipendenti donne. Non si era mai spinto troppo
oltre, ma molti in ufficio pensavano che presto si sarebbe beccato una bella denuncia
per molestie sessuali se avesse continuato in quel modo.
-
Sveglia moccioso. – gli disse Jack prendendolo alla sprovvista.
Michael
sussultò per lo spavento.
-
Questo sonnellino ti costerà un’ora di straordinario non pagato, sappilo. –
disse lanciandogli occhiate sprezzanti. Quando lui stette per rispondergli
male, Jack gli diede uno scappellotto dietro la nuca. – Sei solo un perdente,
Smith, un verme che sa solo strisciare e obbedire quindi continua a farlo:
striscia e obbedisci altrimenti invece di un’ora in più ti farò dimezzare lo stipendio
per almeno sei mesi.
Michael
imprecò a bassa voce, furioso. In quel momento un pensiero gli balenò nella
mente e un ghigno gli si dipinse sul volto. Aveva appena avuto un’idea molto
divertente. Finse di rimettersi al
lavoro poi si mise a osservare Jack muoversi per l’ufficio. Quando si fermò
davanti a una delle sue colleghe più giovani, cominciando a flirtare, Michael capì
che era il momento di agire. Gli bastò un piccolo gesto delle dita e la sua
psicocinesi fece il resto.
La
ragazza schiaffeggiò Jack appena i suoi pantaloni e le sue mutande calarono
davanti a lei. Michael sghignazzò e si rimise al lavoro mentre attorno a lui
scoppiavano risate e commenti indignati.
Doveva tenersi il lavoro, ma questo non voleva dire che non poteva prendersi una piccola rivincita.
2 commenti:
Bellissimoooo... degno di un episodio di "Ai confini della realtà"... sei fantastica, davvero... questa tua titanica opera sarà ricordata come le novelle fantastiche per un anno, come quelle di Pirandello... <3
Grazie Astrofilosofo! :*
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