Buonsalve! Questo
racconto mi è venuto in mente al Lupo Rosso, osservando la copertina del libro “Harlequin”
di Laurell Hamilton. Spero vi piaccia. ^,.,^
Life aveva
passato tutta la sua vita diviso tra due mondi.
Era un passero dell’acqua, un uccello il cui corpo assumeva di tanto in
tanto forma liquida. Poteva volare è vero, ma non gli era permesso allontanarsi
dal lago in cui era nato perché se il suo corpo fosse diventato d’acqua mentre
volava sulla terraferma sarebbe sicuramente morto. Certo non gli dispiaceva
quella vita.
Poteva
vedere il mondo dall’alto, godere dell’aria e della brezza che gli soffiava
sulle piume per poi tuffarsi nelle profondità del lago, sentire il suo corpo
diventare un tutt’uno con esso, percepire le creature che lo abitavano e che ne
animavano il fondale. Era davvero meraviglioso, una sensazione che lo faceva
gioire ed emozionare. Un giorno però,
durante un volo, Life conobbe un piccione che portava messaggi in giro per il
mondo. Questi gli parlò di mondi diversi e posti bellissimi, di luoghi così
straordinari che era impossibile descriverne la magia a parole.
Life allora
iniziò a desiderare di potersi allontanare dal lago, di poter essere libero di
volare via per vedere tutti quei posti a dispetto della sua duplice natura.
Quel
desiderio lo tormentò a lungo e con insistenza. Nuotare in quel limitato
sprazzo di cielo e diventare acqua in quel vasto lago non gli procuravano più la
stessa gioia di un tempo.
Fu così che
un giorno, ignorando i consigli dei suoi simili, Life decise di partire. Spiccò
il volo spingendosi più lontano di quanto non avesse mai fatto. Quando il suo
corpo cominciò ad assumere forma liquida si rifugiò in un piccolo ruscello
nelle vicinanze. Fu l’esperienza più
bella della sua vita. Viaggiò a lungo e conobbe posti e luoghi che gli fecero
vibrare l’anima.
Un giorno si
ritrovò ai margini di un deserto. Per un attimo la paura di non farcela lo fece
desistere, ma alla fine raccolse il suo coraggio e partì dall’oasi in cui si
era rifugiato. Fu un viaggio lungo ed estenuante in cui fece ogni sforzo
possibile per non mutare in forma liquida. Il deserto gli apparve come la cosa
più bella di questo mondo. La sua vastità e il suo splendore gli riempivano gli
occhi e il cuore.
Alla fine
però la sua natura ebbe la meglio. Il sole era appena sorto quando il suo corpo
iniziò a liquefarsi. In poco tempo
divenne solo una piccola pozza su duna. Rimase immobile mentre la sabbia lo
assorbiva rapidamente. Nonostante tutto si sentiva davvero felice. Con un
ultimo sforzo di volontà una piccola parte di lui scivolò giù dalla duna. Una vasta distesa d’acqua accolse quelle
poche gocce nel suo abbraccio. Fu così che, anche nella fine, Life scoprì la
bellezza del mondo e la meraviglia di quel mare di cui ancora oggi è parte.
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