BUonsalve!
Questo racconto è nato durante una chiacchierata con altri negozianti della
zona del Lupo Rosso. Parlavamo di un palazzo nelle vicinanze che stava
letteralmente cadendo a pezzi e da lì è nata l’idea del Motel. ^,.,^
Erano ormai
ore che Sheila stava guidando e ormai la stanchezza si faceva sentire. Doveva
assolutamente fermarsi a riposare. All’improvviso, come se qualcuno avesse
ascoltato i suoi pensieri, dalla nebbia apparve un vecchio motel. Dire che
fosse fatiscente era un eufemismo.
Sembrava quasi che la facciata principale fosse stata bombardata.
Alla donna
però non importava. Non poteva proseguire.
Si fermò e venne accolta da un vecchio gracile e
pallido che le rivolse un sorriso sdentato. – Buonasera, signorina. Il mio nome
è Graam e sono a sua completa disposizione.
All’inizio la ragazza ebbe l’impulso di
voltarsi e andarsene, ma alla fine si registrò alla reception e decise di mangiare
qualcosa al ristorante dell’albergo.
Mentre
mangiucchiava un piatto di maccheroni al formaggio che sembravano essere andati
a male da almeno una settimana , un uomo le si avvicinò. – Buonasera. Io sono
Michael. Qui non c’è molta compagnia e mi chiedevo se… potessi unirmi a lei per
la cena.
Sheila ne
ammirò fin da subito il portamento elegante e lo sguardo deciso. – Con molto
piacere.
Non si
chiese nemmeno come un tipo del genere fosse finito in quella bettola. Il tempo
volò e i due si ritrovarono a letto poche ore dopo. La mattina dopo, Sheila non poté credere a
quanto fosse stata fortunata. Conoscere un uomo del genere in quel Motel era
stato un vero colpo di fortuna, quasi un miracolo.
Forse era
destino che s’incontrassero.
Non fece in
tempo a pensare a tutto quello però che le mani di Michael si serrarono attorno
alla sua gola. L’uomo strinse e strinse
finché la mente non si annebbiò e lampi di luce non le apparvero davanti agli
occhi. Poi tutto si spense.
Michael
sorrise e prese in braccio il corpo della sua nuova vittima. La portò al piano
di sotto, dove Graam lo guardò con aria assorta. – Spero ti sia divertito con
lei.
-
Abbastanza, padre. – Rispose lui. – Era una ragazza piuttosto scialba in
compenso però era piena di soldi.
Il vecchio
sbuffò e aprì una porta che conduceva a un buio scantinato. – Su, muoviti. La
vasca d’acido è pronta. Dobbiamo sbrigarci prima che arrivi il prossimo
cliente.
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