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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Ricordi nell'acqua

domenica 21 luglio 2013

Buonsalve! Un racconto ispirato a un violento temporale che c’è stato la settimana scorsa qui a Torino. Buona lettura! ^,.,^

Ricordi nell'acqua
(racconto n.324)

La Grande Pioggia iniziò in una notte di Marzo come tante. Il temporale si scatenò all’improvviso, con lampi e tuoni così forti da sembrare di essere sotto un bombardamento. Alia ricordava bene quella notte. Aveva quindici anni e aveva passato ore nascosta sotto le coperte, terrorizzata a morte.  Da allora erano passati dieci anni e non aveva smesso un solo giorno di piovere. Era come se il mondo avesse deciso di lavare via tutte quelle cose che non gli andavano a genio.  Alia era riuscita a sopravvivere anche grazie al fatto di essere una straordinaria nuotatrice. Aveva imparato prima a nuotare che a camminare e questo l’aveva salvata molte volte. Spesso infatti, durante le continue alluvioni, era stata costretta a mettersi in salvo a nuoto sia dal clima ostile che da quegli individui che pensavano di poter sfruttare la situazione per fare i loro porci comodi. In dieci anni aveva inoltre cominciato a farsi una reputazione nel suo mestiere. Era diventata infatti una Cercatrice di Ricordi. Il suo lavoro consisteva nel recuperare oggetti  andati perduti sott’acqua. Lo faceva per ottenere del cibo e anche per aiutare la gente a salvare piccoli ricordi della loro vita passata. Un giorno però fece qualcosa che diede maggior senso al suo lavoro. Una signora le chiese di recuperare una foto del figlio morto. Le ci vollero tre immersioni per individuare il salotto della donna e altre due per calcolare il tempo necessario per riuscire a recuperare la foto. Quando la raggiunse e si ritrovò la fotografia davanti quasi soffocò. La afferrò rapidamente e nuotò verso la superficie più velocemente che poteva. Uscì dall’acqua e portò la foto alla donna che le sorrise con gratitudine.
Il volto di Alia però si fece ansioso. – Signora…  - disse tra un respiro e l’altro. – Deve venire con me…
Dopo essersi ripresa, condusse la donna al rifugio improvvisato che divideva con altri ragazzi. Sorrise quando si rese conto di non essersi sbagliata: uno dei suoi “coinquilini” era proprio il ragazzo della foto. La donna barcollò quando rivide il figlio che credeva ormai perduto. I due si abbracciarono e piansero a lungo, ringraziando il cielo e Alia per quel dono inaspettato.

La ragazza sorrise, trattenendo a stento le lacrime.  In quel momento si sentì fiera del suo lavoro come non mai. Sapeva che a volte recuperare piccoli oggetti dall’abbraccio dell’acqua poteva aiutare ad alleviare il dolore per la perdita di una vita, ma non avrebbe mai sperato che un giorno avrebbe potuto anche aiutare a ritrovarla. 


Pubblicato da Unknown alle 13:24  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo... mi ha commosso... e mi ricorda molte suggestioni, film quali "Waterworld", "Conan il ragazzo del futuro", la tetralogia della catastrofe di J.G. Ballard... bellissimo davvero <3 <3 <3

22 luglio 2013 alle ore 10:21  

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