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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Per il futuro

lunedì 29 luglio 2013

 Buonsalve! Un racconto scritto pensando ai sacrifici che si fanno per il futuro  e a quello che si è disposti a fare per esso.

Per il futuro
(racconto n.332)

Maila era una donna forte e determinata che col tempo si era fatta un nome nel regno come una delle più abili guerriere mai esistite nonché come la più pericolosa criminale in circolazione. Tutti temevano il suo nome e quello della sua banda, ma più di tutto temevano la sua ira. Perché chi la provocava di solito era qualcuno che la meritava così come meritava anche di essere punito. Per quanto molti la considerassero una fuorilegge, infatti, Maila aveva una morale e un profondo senso della giustizia. In un mondo dove a governare era una dittatura rigida e spietata, quelli come lei non venivano mai visti di buon grado, al contrario venivano braccati e spesso condannati a morte.
Un giorno, durante uno dei suo numerosi spostamenti, Maila finì con i suoi uomini nei pressi di un villaggio piuttosto isolato. Era già stata in quel luogo, ma non avrebbe mai pensato che un giorno vi sarebbe ritornata assieme ai ricordi ad esso legati. Non volle avvicinarsi troppo e sperò che nessuno si accorgesse della loro presenza, ma non fu così. Presto vennero infatti circondati da un folto gruppo di soldati che ordinarono loro di arrendersi e deporre le armi.
Questo ovviamente lei non lo avrebbe mai fatto. Si lanciò al combattimento falciando nemici su nemici, agile, veloce, letale. In un attimo si ritrovò con il volto e la spada sporchi del sangue degli avversari. All’improvviso si ritrovò faccia a faccia con il comandante nemico, un uomo tanto abile quanto spietato. Le dava la caccia ormai da anni e sembrava davvero pronto a tutto pur di catturarla.  Durante lo scontro però Maila capì quanto oltre si fosse spinta oltre la pazzia di quell’uomo.
- Dimmi, riesci ancora a dormire sapendo di avere tante vite sulla coscienza?
- Di che stai parlando? – ringhiò lei.
L’uomo le scoppiò a riderle in faccia. – Davvero non lo sai? Ogni villaggio che ti ha ospitato è stato raso al suolo, i suoi abitanti giustiziati come traditori della patria. Loro hanno pagato per il fatto che tu sei riuscita a sfuggirmi.
Maila si sentì per un attimo mancare il respiro. Ebbe un solo momento di esitazione che permise al suo nemico di ferirla a una spalla.
Barcollando, la donna si tirò indietro, sanguinante. – Sei un dannato assassino!
L’uomo sghignazzò e indicò con la lama il villaggio alle sue spalle. – Vuoi che mi fermi? Lo farò solo se tu ti consegnerai a me. Sappi che ci sono uomini già pronti a radere al suolo anche questo posto.
La donna si bloccò e guardò le abitazioni poco distanti.  Dopo un attimo di silenzio tornò a fissare il comandante.– Darai ai miei uomini la possibilità di salvarsi?
Lui fece un cenno di assenso col capo. – Loro sono pesci piccoli. È solo te che voglio.
Maila ordinò ai suoi uomini di fermarsi e di allontanarsi. Loro all’inizio si opposero, ma lei li fulminò con lo sguardo e gli impose di obbedire.
- Perché? – disse uno di loro con le lacrime agli occhi. – Perché vuoi morire così?
Lei gli rivolse un sorriso gentile. – Per il futuro.
Quando loro si allontanarono, Maila tornò ad affrontare il suo nemico. Sapeva che i suoi compagni non se ne sarebbero andati, ma che sarebbero rimasti con lei fino alla fine, nascondendosi tra la vegetazione per assistere alla sua esecuzione.
Sfidò con lo sguardò il nemico che ghignò, puntandole la pistola alla testa. – Maila Storm in nome della corona io ti condanno alla pena capitale.
Maila sorrise, rivolgendo lo sguardo al villaggio in cui era nata e nel quale, tre anni prima, aveva lasciato a una cara amica la sua unica figlia.
Nessuno sapeva della sua esistenza, ma lei, una volta raggiunta l’età giusta, avrebbe conosciuto la verità su sua madre. Avrebbe saputo che l’aveva abbandonata per proteggerla e che adesso sarebbe morta per salvare la sua vita e quella di tante altre persone.

Quando la pistola fece fuoco il suo ultimo pensiero fu solo per sua figlia e per il futuro che la sua esistenza rappresentava.  


Pubblicato da Unknown alle 10:44  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

cuore di mamma... bellissimo <3

29 luglio 2013 alle ore 13:13  

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