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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La pietà della principessa

sabato 20 luglio 2013

BUonsalve. Questo racconto in teoria doveva finire bene poi ha preso una strana piega… La mia mente ogni tanto mi gioca davvero dei brutti scherzi…

La pietà della principessa
(racconto n.323)


In un regno ormai dimenticato, un crudele tiranno aveva gettato la propria terra nel caos e nella disperazione. La violenza e la crudeltà del re non davano tregua alla popolazione che, ormai  ridotta alla fame, aveva abbandonato ogni moralità pur di poter sopravvivere.
Il sovrano aveva una figlia bellissima, il cui animo era l’opposto di quello del padre. Ella infatti soffriva davvero molto per le condizioni atroci in cui viveva la sua gente e avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa per rimediare agli errori del padre. La principessa veniva tenuta rinchiusa e isolata, in attesa di raggiungere l’età giusta per poter sposare il perfido generale a cui il re l’aveva promessa e che sarebbe diventato re dopo di lui.  Un giorno però un giovane ladro tentò la folle impresa di rubare nel palazzo reale. Venne scoperto e durante l’inseguimento finì nelle stanze della principessa.  Il ladro rimase abbagliato dalla sua bellezza e, vedendo il suo volto triste, si offrì di realizzare un suo desiderio. Ciò che la ragazza gli chiese lo lasciò senza parole.
Il ladro aveva una sua morale e se c’era una cosa a cui teneva era la parola data quindi decise di esaudire quella richiesta e di tentare un’impresa apparentemente impossibile: uccidere il perfido tiranno. Il ragazzo riuscì a intrufolarsi di nuovo nel palazzo e, grazie anche all’aiuto delle dame di compagnia della principessa,  a raggiungere le stanze reali. Appena il re lo vide urlò per attirare l’attenzione delle guardie, ma non arrivarono in tempo: il ladro, con in mente il volto della bella principessa, pugnalò il sovrano più e più volte. Non scappò quando i soldati si lanciarono su di lui. Sapeva che lo avrebbero arrestato, ma che la principessa, ormai diventata regina,  lo avrebbe liberato il prima possibile come segno di ringraziamento per il suo aiuto. Ciò però non accadde.  Prima di essere portato sulla forca, il ragazzo venne condotto al cospetto della regina. Quando la vide capì che la mente della sovrana era contorta e crudele come quella del padre.  La sovrana infatti lo ringraziò per averle dato la possibilità di salvare il suo popolo dalla povertà e dal dolore.


Il giovane ladro morì poco dopo nella disperazione, consapevole della tragedia  che aveva portato nella sua terra e della morte che la sovrana avrebbe scatenato. Presto infatti avrebbe dato l’ordine di sterminare ogni abitante del regno per poter porre definitivamente fine alle loro sofferenze. 


Pubblicato da Unknown alle 12:54  

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