skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ▼ 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ▼ luglio (31)
      • Hanno ucciso la Signora in Giallo
      • Al mio assassino
      • Per il futuro
      • Una razza ormai estinta
      • Ricordi riflessi
      • Il destino, le coincidenze e la pizza
      • Celebrare ogni nascita
      • Il miracolo
      • Morire Vivendo
      • L'origine della grandine
      • Ricordi nell'acqua
      • La pietà della principessa
      • Canto ribelle
      • L'incidente
      • Il persecutore
      • Problemi col cibo
      • Il sorriso dell'assassino
      • Chissà cosa direbbe Samantha.
      • Ciò che ti devo
      • Pinguino Assassino
      • La donna in rosso
      • Il prezzo dell'egoismo
      • La spadaccina
      • Il baratro del dolore
      • Una partita da incubo
      • Sorelle
      • Un gesto di amicizia
      • Il controllo è potere
      • La leggenda dell'uomo nero
      • Il ladro di merendine
      • Il lombrico fantasma
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ► 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Il persecutore

mercoledì 17 luglio 2013

Buonsalve! Un racconto delirante sulle paranoie e i problemi psichici legati all’eccessivo consumo di droga. Buona lettura!

Il persecutore
(racconto n.320)

Uno spasmo e gli occhi di Mitch iniziarono a muoversi freneticamente alla ricerca di quel maledetto, il persecutore che continuava a seguirlo e tormentarlo. Era iniziato tutto all’improvviso.  Stava tirando una pista di coca come era solito fare ormai da una vita e all’improvviso lo aveva visto. Se ne stava davanti a lui e lo fissava con occhi da psicopatico che gli misero addosso un’ansia e un terrore devastanti.  All’inizio aveva provato a sopportare la sua presenza, a sopportare quello sguardo così fastidioso e insistente che non faceva che giudicarlo e angosciarlo.
- Lo vedi Damon? – sibilava al suo migliore amico un giorno che stavano andando insieme in cerca di droga. – Lo vedi come mi guarda? Oh…. Se solo trovassi il modo… se solo potessi liberarmene…
Ogni parola era sempre seguita da uno spasmo incontrollato che gli deformava il volto in una smorfia.
- Tu sei partito, fratello. – gli rimbeccava l’amico. – Se vuoi che se ne vada perché non gli dici semplicemente di andarsene. Perché non lo cacci?
- Ci ho provato. – continuò Mitch tra uno spasmo e l’altro. – Ci provo ogni giorno. Eppure lui non se ne va… si arrabbia con me e insiste a restare a fissarmi in quel modo.
Una settimana dopo, Damon si presentò a casa sua, gongolando. – ho trovato il modo per liberarti del tuo persecutore! – sghignazzò chiaramente strafatto. – Usa questa. Vedrai che funziona.
Mitch si rigirò tra le mani la pistola che l’amico gli aveva dato. La sua bocca si piegò in un ghigno deforme. – Sì…. Questa funzionerà! Questa funzionerà!
In quel momento alzò gli occhi e sfidò con lo sguardo il persecutore. Non si mise a urlare ne si arrabbiò.  Si limitò a continuare a sghignazzare poi si puntò la pistola alla tempia.
Il suo persecutore, riflesso sul vetro della finestra, fece lo stesso.
-Addio idiota. – sghignazzò Mitch premendo il grilletto. La fine di quel fastidioso persecutore col suo stesso volto fu l’ultima cosa che vide prima di morire colmo di soddisfazione.




Pubblicato da Unknown alle 14:01  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

UAo il tema del doppelganger trova una gustosa ospitalità tra le tue mani... bravissima :D

17 luglio 2013 alle ore 15:22  

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License