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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il ladro di merendine

martedì 2 luglio 2013

Buonsalve! Un racconto scritto ispirato in piccola parte a fatti realmente accaduti che mi sono stati raccontati dalla mia amica Alice. Spero vi piaccia! ^,.,^

Il ladro di merendine
(racconto n.305)

Alia lavorava come grafica ormai da diverso tempo. Certo nello studio in cui l’avevano assunta era ancora una novellina, ma le piaceva il suo lavoro e soprattutto si trovava davvero a proprio agio con i colleghi ormai diventati cari amici. Un buon ambiente, un lavoro che amava… A parte l’immane stanchezza, tutto sembrava davvero perfetto. Un giorno però accadde qualcosa che minò la serenità del suo posto di lavoro: dalla mensa infatti cominciò a sparire del cibo. Tutto ebbe inizio con le merendine. Quando qualcuno di loro ne portava una confezione in ufficio e le lasciava in mensa, puntualmente il giorno dopo non ne trovava nemmeno una. La cosa andò avanti per giorni finché alla fine il ladro non cominciò a rubare anche del materiale d’ufficio.  Il responsabile dello studio decise quindi di intervenire e di ricorrere a sanzioni severe per tutti quelli sorpresi a rubare. Alia decise subito di aiutarlo a trovare il responsabile. Aveva sempre detestato chi si comportava in maniera scorretta soprattutto con persone che con lei erano sempre state buone.

Una sera chiese il permesso di poter restare fino a tardi in ufficio a lavorare con la speranza di cogliere il ladro sul fatto.  Si trovò a concentrarsi così tanto sui suoi disegni, però, che sussultò quando sentì strani rumori provenire dall’ufficio accanto al suo. Si alzò e andò a sbirciare nella speranza di cogliere il ladro con le mani nel sacco. Rimase a dir poco sbalordita da ciò che vide: una piccola scimmietta si aggirava tra le scrivanie, curiosando e arraffando qualsiasi cosa attirasse minimamente la sua attenzione. L’animale d’un tratto si accorse di lei e la fissò con occhi sgranati per poi arrampicarsi sui mobili e raggiungere il più vicino condotto di aereazione. Alia arrivò a chiedersi se non si fosse addormentata alla scrivania e se non stesse sognando. Un attimo dopo però la scimmietta si affacciò dal condotto e tornò a fissarla con occhioni sgranati. La ragazza allora corse a prendere dalla mensa qualcosa da mangiare e glielo porse. Dapprima intimidita, l’animaletto accettò il cibo di buon grado poi, si arrampicò sulle spalle di Alia che rise divertita. Quella sera stessa la portò da un veterinario che le disse che probabilmente l’animale era scappato o era stato abbandonato da qualcuno che lo aveva adottato senza rendersi conto dell’impegno che comportava e si impegnò a trovarle una casa sicura. Da allora i furti cessarono del tutto, Alia non svelò mai l’identità del ladro misterioso anche perché di certo nessuno le avrebbe creduto. Sarebbe stato un piccolo, divertente segreto il cui ricordo le avrebbe sempre strappato un sorriso. 




Pubblicato da Unknown alle 10:05  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Uh quando si suol dire... anche ne "i delitti della Rue Morgue! il buon Poe aveva tirato in ballo una scimmia, ma questa colpevole è davvero troppo simpatica e coccolona... un racconto che mi ha rischiarato la giornata, grazie davvero di cuore! Come ogni buona donna capricorno, la tua fantasia non conosce limiti :D <3

2 luglio 2013 alle ore 10:40  

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