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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La leggenda dell'uomo nero

mercoledì 3 luglio 2013

Buonsalve! Un racconto su come le apparenze e le dicerie a volte possano ingannare. Buona lettura!!!

La leggenda dell'Uomo Nero
(racconto n.306)

Dice una leggenda che nelle notte senza luna l’uomo nero faccia la sua apparizione per terrorizzare a morte i bambini che non amano andare a letto presto.  Stephen aveva dieci anni ed era ancora terrorizzato dalle storie sull’uomo nero, tanto che non andava mai a dormire dopo le nove e mezza di sera. Una notte però, si svegliò con una sete terribile. Cercò di resistere e di riprendere sonno, ma aveva la gola secca e non riusciva in alcun modo a riprendere sonno. Gli ci volle parecchio per trovare il coraggio di alzarsi. Nella mente si ripeteva che quelle storie erano tutte bugie, che non esisteva nessun uomo nero pronto a terrorizzarlo. Sgusciò fuori dal letto e s’incamminò per il corridoio per tentare di raggiungere la cucina. Non voleva accendere la luce per non rischiare di svegliare qualcuno, ma quando arrivò in cucina vide un’ombra stagliarsi contro la finestra. Si bloccò terrorizzato quando l’ombra si fuse con quelle della notte scivolando verso di lui. Un brivido freddo gli attraversò tutto il corpo, mentre in lui si faceva largo la consapevolezza di non essere solo nella stanza. Quando la luce esterna illuminò una mano scheletrica pronta ad afferrarlo, Stephen urlò con quanto fiato aveva in gola.  La mano si ritrasse un attimo prima che la madre del bambino entrasse in cucina, accendendo la luce e correndo verso il figlio.
- Ehi… piccolo che succede?
- Mamma ho visto l’uomo nero! Ho visto l’uomo nero!
La donna lo abbracciò e lo riaccompagnò a letto. – Sta tranquillo erano solo ombre. L’uomo nero non esiste e anche se esistesse ci penserei io a tenerlo lontano da te.


Intanto, nascosta nell’angolo più buio della notte, una figura scura singhiozzava  vittima di una profonda tristezza. Anche in quella casa era andata male. Non riusciva a capire perché tutti lo allontanassero a quel modo, perché avessero così tanta paura di lui. In fondo era solo un bambino d’ombra e l’unica cosa che desiderava era poter trovare qualcuno con cui giocare.


Pubblicato da Unknown alle 09:17  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

La paura è la parte più vera e antica dell'uomo, essa spesso guida tutte le sue azioni, la pulsione di ES... e questo porta l'uomo a compiere le peggiori nefandezze, proprio perchè dominato dalla paura dell'ignoto generata quasi sempre dall'ignoranza... bel racconto davvero, brava <3 <3 <3

3 luglio 2013 alle ore 15:44  

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