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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Un posto inquietante

venerdì 26 aprile 2013

Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché mercoledì sono andata in un ristorante identico a quello descritto nel racconto (quello nella foto). Insomma se vi foste trovati in un posto del genere non ci avreste scritto anche voi un racconto? XD 

Un posto inquietante
(racconto n.238)

Lara guardò il fatiscente ristorante con aria intimorita. Erano quasi le dieci di sera e nella buia campagna tutt’attorno non si vedeva un’anima.  Erano giorni che viaggiava in macchina assieme al suo ragazzo e a una coppia di loro amici. Si erano tenuti lontani dalle strade principali e avevano percorso per ore la campagna aperta.
Erano affamati e c’erano volute ore per trovare quel ristorante sperduto, ma a Lara quel posto non piaceva per niente.  Si respirava un’aria davvero inquietante e i grossi cani che si aggiravano nell’area parcheggio erano davvero spaventosi.
Nonostante le sue obbiezioni però gli altri optarono per entrare. Vennero accolti da una ragazza bionda del tutto priva di espressioni e da un omone con una pancia strabordante a stento contenuta all’interno di una canottiera unta. Il disagio generale divenne ancora più grande quando si resero conto di essere gli unici clienti del ristorante.
Inaspettatamente però la cena si rivelò essere molto più piacevole del previsto. L’uomo, che poi scoprirono essere il cuoco, si rivelò essere davvero cortese e alla mano inoltre era davvero bravo nel suo lavoro. I piatti che la cameriera servì loro infatti erano davvero buonissimi e le porzioni così abbondanti che si ritrovarono tutti a fine serata con la pancia piena fino a scoppiare.
Pagarono il conto e raggiunsero il parcheggio soddisfatti e un po’ brilli. Per questo quando, poco prima di arrivare alla macchina, Lara vide un coltello emergere dal ventre del suo ragazzo non riuscì a reagire. Shockata, si girò verso i suoi amici che la fissavano a loro volta con occhi sgranati. Solo in quel momento notò il sangue che sgorgava da profondi squarci nelle loro gole.
 Urlò con quanto fiato aveva in gola poi ci fu un dolore intenso e il nulla.

Il cuoco rientrò nel ristorante con aria soddisfatta. La canottiera era zuppa di sangue così come lo erano le braccia, rosse fino ai gomiti.
- Tesoro – disse alla cameriera. – è arrivata la carne fresca!
La ragazza sorrise, per la prima volta nella serata.  Ai cani iniziarono ad a guaire davanti alla porta.
- Tranquilli piccoli – disse il cuoco. – Per voi c’è una della carne di ventenne.


Pubblicato da Unknown alle 14:43  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

ehm... la campagna ha fame, vero?
Assolutamente inquietante, come nella tradizione di certi slasher movie d'autore... assolutamente orrorifico!
Uao sei una "oscura maestra"... <3 <3 <3

26 aprile 2013 alle ore 14:55  

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