skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ▼ 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ▼ aprile (30)
      • Un magico incontro
      • Dovere verso il paese
      • Le mie età
      • Un fuoco dentro
      • Un posto inquietante
      • La punizione
      • L'incidente
      • Le farfalle nello stomaco
      • Problemi di sonno
      • La verità tra le fiamme
      • La preda sbagliata
      • La mia natura di lupo
      • Una persona irritante
      • Osservare la vita
      • La casa
      • Nel sangue e nel dolore
      • Una storia di vita
      • La paura della morte
      • Incontro al buio
      • Darsi una svegliata
      • Amarla per sempre
      • Legame indissolubile
      • Un segreto da custodire
      • Il sadismo degli scrittori
      • Un nuovo arrivo
      • Un libro da incubo
      • I'm no superman
      • Odio la cioccolata!
      • Una nuova scoperta
      • Un brutto sogno
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ► 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Darsi una svegliata

giovedì 11 aprile 2013

 Buonsalve! Un racconto scritto immaginando cosa potrebbe pensare un angelo davanti a una persona che molti giudicherebbero “senza speranza”.

Darsi una svegliata
(racconto n.223)

A volte mi chiedo come si può essere così idioti o meglio, lo sapevo, ma non potevo crederci che lo si potesse essere a tal punto.  Ooops, scusate… mi presento: mi chiamo Eliel e sono un angelo custode.  Il mio protetto è quello che si suol dire un vero idiota. Non ha il fegato di affrontare le situazioni difficili e questo lo porta a farsi mettere i piedi in testa da tutti. Dal suo capo arrogante che lo trattava come uno schiavetto ( e a proposito dovrò fare due chiacchere con il suo angelo perché sta facendo davvero un pessimo lavoro) alla famiglia che lo vedeva solo come un povero fallito senza spina dorsale.
Certo lui affrontava quelle situazioni con una pazienza esasperante, ma non lo trovavo affatto giusto. Un giorno quindi decisi di dargli una mano con una ragazza che gli piaceva ormai da anni.
Ormai era arrivato a un punto di pensare a lei ogni dannatissimo momento della giornata rischiando di fare seri danni alla sua vita. Mi ha portato a un punto tale di esasperazione che decisi di dargli una mano.
Avete presente quelle piacevoli coincidenze che portano alla nascita di qualcosa di bello? Beh sono merito di noi angeli. Sono quei gesti che facciamo per sostenere i nostri protetti quando si dimostrano particolarmente meritevoli.
Grazie proprio a uno di questi gesti lui riuscì a mettersi con Natalie, bellissima e affascinante ragazza che aveva frequentato il suo stesso liceo. Peccato che anche in questo caso però lei lo trattasse come uno zerbino.
Lo comandava a bacchetta e lo sfruttava in ogni modo possibile facendogli fare di tutto e spillandogli soldi su soldi per togliersi ogni sfizio.  Fu allora che decisi di ricorrere a una soluzione drastica: gli trasmisi parte della mia esasperazione.
Così quando la sua ochetta andò da lui per chiedergli di comprarle una nuova borsa lui rispose: - Perché quella stupida borsa non te la fai comprare dall’imbecille da cui ti fai sbattere alla prima occasione così almeno avrà un altro posto dove infilarlo oltre al tuo culo sfatto.
Lei lo guardò a occhi sgranati e lui le diede le spalle e se ne andò. Da allora non si fece mettere più i piedi in testa da nessuno.  Ok, ammetto che non è stato un gesto molto angelico da parte mia, ma che ci potevo fare: in qualche modo doveva pur darsi una svegliata.


Pubblicato da Unknown alle 16:50  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License