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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La verità tra le fiamme

domenica 21 aprile 2013

Buonsalve! Questo racconto è scritto pensato alla presa di consapevolezza della verità, non sempre piacevole. L’idea è in parte ispirata al film “The Others”. Spero vi piaccia ^,.,^

La verità tra le fiamme
(racconto n. 233)

Lilim amava molto le fiamme. Viveva in una villa dove i camini venivano tenuti costantemente accesi a causa soprattutto del freddo che imperversava costantemente all’esterno. Costretta a starsene sempre in casa, Lilim trovava nelle fiamme una sorta di conforto alla solitudine a cui era costretta.
Nelle fiamme infatti poteva vedere “loro”.
Non sapeva chi fossero, ma ogni tanto le capitava di vedere nel fuoco alcuni individui, persone di cui lei non sapeva niente, ma che comunque l’aiutavano a evadere da quella monotonia fatta di ricami e letture.
A volte le capitava perfino di parlare con una di loro. Si chiamava Angeline e aveva un carattere allegro e spigliato. Passavano ore a parlare mentre ricamavano davanti a quel camino che sembrava una sorta di porta tra due realtà. Per Lilim, Angeline era fantastica! Così entusiasta e allegra da coinvolgerla sempre e trascinarla col suo entusiasmo.
Le chiacchierate con lei erano diventati gli unici momenti allegri della giornata.  Un giorno Angeline la salutò in maniera più entusiasta del solito.
- Che cos’hai? – le chiese Lilim. – È successo qualcosa?
 Lei si sedette davanti al fuoco tenendo un libro poggiato sulle gambe. – Ho trovato il modo di aiutarti.
Lilim aggrottò la fronte. – Che vuoi dire?
- Devi ricordare quello che ti è successo, il motivo per cui sei qui. – esclamò Angie con un sorriso radioso. – Così almeno potrai andare.
La ragazza non capì di cosa stesse parlando, ma aveva una strana, orribile sensazione. Era come se le parole dell’amica avessero in qualche modo toccato un nervo scoperto. Cominciò a sentirsi strana e agitata. – Io… non… di che cosa stai parlando?
Angie aprì il libro e si fece improvvisamente serie. – Questo è un diario che ho trovato nella biblioteca della casa. – iniziò a leggere con voce calma e decisa. -  La mia bambina ormai se n’è andata .Ha sofferto per giorni e giorni su quel letto, impossibilitata anche solo a muoversi o a parlare.  Il suo bellissimo volto era livido e tumefatto. Quando l’abbiamo trovata era ridotta così male che l’abbiamo riconosciuta a stento. Mi hanno consigliato di scrivere questo diario per alleviare il dolore, ma è come se avessi delle lame nella carne.
 Non avrei mai pensato che qualcuno potesse farle una cosa del genere, che potessero esistere tali mostri. Non posso definirli esseri umani, non posso considerare persone le bestie che hanno picchiato e torturato la mia bellissima Lilim.
Lilim deglutì, incapace di dare un senso a ciò che aveva appena ascoltato. – Io… non capisco… non riesco a…
Il volto di Angie si fece triste nel rendersi conto che Lilim davvero non capiva di cosa stesse parlando. – Lil tu sei morta. Sei uno spirito imprigionato su questa terra.
Fu allora che i ricordi la travolsero. Ricordò l’orribile sera in cui venne aggredita da un gruppo di sbandati, le percosse e le violenze, il dolore per le ossa rotte e le ferite al volto, l’agonia di quelle ultime giornate prima di spegnersi e poi… poi si era semplicemente ritrovata in quella casa a ripetere di continuo gli stessi, monotoni gesti come se fosse una prigione dalla quale non poteva, o non voleva, scappare.
Una lacrima le scese lungo la guancia.
- Sta tranquilla, Lil. – la rassicurò Angie. –Ora che sai la verità potrai farcela a passare oltre. Io sarò con te fino alla fine.
Lilim sorrise di rimando. Non sapeva perché, ma nonostante gli orribili ricordi della sua morte, adesso che sapeva la verità si sentiva stranamente, profondamente serena.



Pubblicato da Unknown alle 14:04  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

FA-VO-LO-SA!!!!!!!!!
UAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Ma io sono di parte, sai che adoro scrivere storie cosi :D
e tu hai dato una bella lezione di freschezza, stile e brevità.
E sempre venata di un'aura di romanticismo, che rimanda alla tradizione di Ludwig Tieck e di Heinrich Von Kleist! BRAVA!!!!

22 aprile 2013 alle ore 10:39  

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