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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Incontro al buio

venerdì 12 aprile 2013

Buonsalve! Questo racconto è ispirato agli appuntamenti al buio o agli incontri avvenuti in chat o attraverso dei social network. Spesso li prendiamo davvero molto alla leggera. Ma in fondo che cosa potrebbe capitarci di male?

Incontro al buio
(racconto n.224)

A cosa può portare un incontro al buio? Forse è solo il momento in cui due persone incrociano per un po’ le loro vite per poi separarsi un attimo dopo e riprendere a percorrere i rispettivi sentieri. Oppure può essere l’inizio di qualcosa di importante in grado di durare per una vita intera.
Marie non si era mai posta troppo domandi, né si era mai fatta troppo problemi nell’organizzare incontri al buio con persone con le quali aveva parlato si e no due volte su internet.
La maggior parte delle volte i suoi appuntamenti si erano risolti in veri e propri disastri, ma questa volta era sicura che sarebbe andato tutto alla grande.
Jonathan sembrava davvero un tipo in gamba, serio e affascinante. Avevano passato ore a chattare di arte e cultura e nelle foto che le aveva mandato era davvero un figo da paura.
Si diedero appuntamento in una zona affollata del centro e lui si comportò fin da subito in maniera molto galante. Le donò una serata magica, romantica ed elegante.
Marie ne fu davvero rapita, tanto che quando lui la portò in una casa isolata quasi non ci fece caso. Voleva andare a letto con quell’uomo bellissimo e affascinante, il resto erano solo dettagli.
Lui la fece accomodare nell’abitazione e richiuse la porta alle sue spalle. Solo quando vide i grossi teli di plastica che ricoprivano la stanza si rese conto che c’era qualcosa che non andava in quella situazione.
Stette per chiedere spiegazioni, ma in un attimo si ritrovò la mano di lui sulla bocca. Sentì un odore strano, come di mandorle, poi crollò a terra.
Quando si risvegliò si ritrovò legata e imbavagliata a un tavolo operatorio. Iniziò a tremare mentre Jonathan la guardava con occhi avidi e bramosi. Nella sua mano, un bisturi brillava inquietante alla luce della lampade al neon. L’uomo si fece avanti e iniziò a incidere la carne.
Le grida di Marie, soffocate dal bavaglio, si persero nel silenzio della casa. Le lacrime le scesero subito sulle guance. Si pentì di aver preso così alla leggera quei suoi appuntamenti al buio. In fondo a cosa potrebbe portare un incontro al buio? Beh magari potresti incontrare il tuo assassino.


Pubblicato da Unknown alle 14:08  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

sei meglio di Michael Connelly... e di Scerbanenco... sei tu. Con la tua firma inconfondibile, un modus operandi unico e una vittimologia tutta da scoprire... se ti mando il dottor Spencer Reid, ti dispiace? Vorrebbe offrirti un lavoro a Quantico, per il BAU... BRAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

12 aprile 2013 alle ore 17:07  

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