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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Molto meglio

mercoledì 31 ottobre 2012

Buonsalve, amici!
Questo racconto è scritto per tutte quelle che da piccole sognavano di diventare principesse (io da piccola desideravo diventare Sailor Moon quindi vi lascio immaginare XD ), ma che come me hanno scoperto col tempo che è molto meglio essere… qualcos’altro ;)


Molto meglio
(racconto n.61)

Quando ero piccola volevo diventare una principessa.  Ne ero così convinta che a ogni occasione facevo i capricci per poter indossare una piccola coroncina di plastica che i miei genitori mi avevano regalato per il mio quinto compleanno.
Ero una di quelle bambine che sognavano il principe azzurro e che immaginavano come sarebbe stato il loro vestito da sposa.
Lo ammetto ero anche davvero testarda. Non solo infatti mi vestivo come una principessa, ma mi comportavo anche come tale pretendendo non solo di essere servita e riverita, ma che tutti mi trattassero col dovuto rispetto.
Questo ovviamente non fece che rendermi vittima delle prese in giro di tutti i miei compagni. C’erano due bambine in particolare che non facevano altro che farmi scherzi orribili e di pessimo gusto. Una volta sono arrivate perfino a mettermi una rana nello zaino per poi dirmi che se ero davvero una principessa potevo benissimo baciarlo e trasformarlo in principe.
Non smisero nemmeno al liceo, quando ormai le mie fantasie di diventare una principessa avevano ceduto il posto alla realtà. Mi chiamavano “la principessa sul pisello” e non certo in riferimento alla favola.
Un giorno però non resistetti più. I loro soprusi, gli scherzi continui, la nomea di ragazza facile che avevano diffuso alle mie spalle… ogni ora passata al liceo era diventata un vero inferno a causa loro. Poi però, quel fatidico giorno, qualcosa cambiò dentro di me.
Sentii un’energia nuova, una forza che dal mio petto si estendeva in tutto il corpo.
Eravamo in corridoio, durante la pausa a metà mattinata e loro si stavano già avvicinando pronte a giocarmi uno dei loro soliti scherzi.
Quando quell’energia traboccò mi ritrovai a desiderare che il secchio d’acqua che il bidello stava usando per pulire finisse loro in testa.
Sgranai gli occhi quando vidi il secchio sollevarsi alle loro spalle e rovesciarsi su di loro inondandole di acqua saponata e sudiciume.
Le due oche si misero a strillare, attirando gli sguardi di tutti e provocando una risata generale.
Fu allora che scoprii il mio potere, quel dono che aveva reso speciale la mia famiglia nei secoli.
Fu allora che capii davvero che fare la principessa non era per me.
Era decisamente meglio essere una strega.
   


Pubblicato da Unknown alle 11:01  

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