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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La cena di Hansel e Gretel

venerdì 19 ottobre 2012

Buonsalve!
Questa storia mi è venuta in mente credo per via di un libro di Hansel e Gretel che ho ordinato per la libreria e ovviamente è ispirato a questa celebre favola. E se i due fratellini invece di prendere le ricchezze della strega l’avessero anche… “assaggiata”? ;)

La cena di Hansel e Gretel
(racconto n.49)

Glenda e Manuel erano due gemelli di otto anni molto, molto golosi e amanti dell’avventura. Abitavano nei pressi di un bosco che, secondo quanto diceva loro la nonna, nascondeva la casa di marzapane nella quale Hansel e Gretel avevano affrontato la strega cattiva.
Spinti dalla curiosità, i due un giorno decisero di avventurarsi nella foresta in cerca della casetta. Ricalcando le orme della favola, si lasciarono dietro una scia di sassolini per ritrovare la strada del ritorno e pieni di entusiasmo i due si spinsero fin nel cuore della foresta. Lì la trovarono: era una piccola abitazione a un piano con le mura di marzapane, il tetto panna e porte e finestre di dolci e cioccolato.
Uno spettacolo che fece venire loro l’acquolina in bocca.
Corsero subito verso l’abitazione e si fecero una grande abbuffata, riempiendosi la pancia come non facevano da tanto.
All’improvviso però, Glenda si accorse che la porta era socchiusa.
- Manuel, guarda! – disse al fratello facendogli cenno di avvicinarsi. – La porta è aperta. Che ne diresti di entrare?
Il fratellino non se lo fece ripetere due volte. Sgusciò oltre la soglia, seguito a ruota dalla sorella entusiasta.
Appena i due furono dentro però, la porta si chiuse alle loro spalle.
Una vecchia emerse dall’ombra, mettendosi tra loro e l’unica via d’uscita.
- E così vi siete rimpinzati della mia casa, vero? – gracchiò la megera.
I due iniziarono a tremare, terrorizzati dalla strega che era comparsa loro davanti all’improvviso.
- Signora strega, - piagnucolò Manuel. – la prego non ci mangi.
La risata della vecchia riempì la stanza. – Io non sono una strega, bel bambino.
I due gemelli tirarono un sospiro di sollievo.
- Questo però non vuol dire che non vi mangerò comunque.
I bambini indietreggiarono spaventati fino a ritrovarsi con la schiena premuta contro le pareti.
- Tranquillo, Manuel. – sussurrò Glenda. – Faremo come nella favola: quando proverà a buttare uno di noi nel forno, l’altro la spingerà dentro al suo posto.

Quella sera, la vecchia apparecchiò la tavola fischiettando allegramente. – Fratellino! – gridò. – È pronta la cena!
Dall’altra stanza uscì un vecchio raggrinzito che, zoppicando, si sedette su una sedia malandata. – Che hai preparato, Gretel?
La vecchia gli poggiò davanti un abbondante piatto di carne rosata. – Carpaccio di bambino, Hansel. Due fratellini. Pensa che speravano di riuscire a gettarmi nel forno come noi abbiamo fatto con la strega. Peccato per loro che il fuoco non fosse acceso!
I due scoppiarono a ridere di gusto.
-  Se ci fossero riusciti – disse il vecchio. - magari ti avrebbero assaggiata come noi abbiamo fatto con la strega e avrebbero iniziato anche loro la nostra “dieta particolare”.
I due ripresero a ridere poi, in silenzio, si misero a consumare il pasto abbondante.


Pubblicato da Unknown alle 10:57  

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