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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Fastidiosi difetti

martedì 30 ottobre 2012

Buon inizio settimana a tutti!
Il racconto di oggi è nato pensando a quelle piccole cose che di solito ci fanno alterare de nostro ragazzo/a e delle reazioni esagerate che spesso abbiamo per quelli che alla fine sono difetti davvero da poco.


Fastidiosi difetti 
(racconto n.60)

Vanda amava suo marito e su questo non c’erano dubbi. Erano sposati ormai da una decina di anni, un matrimonio con i suoi alti e bassi, ma comunque felice come pochi.
Certo nessuno dei due era perfetto. Lei non era una moglie modello, ma cercava sempre di migliorare quei difetti che la rendevano estremamente difficile da sopportare.
Quello peggiore era sicuramente la totale mancanza di pazienza. Si arrabbiava per ogni minima cosa, urlava, strepitava e, spesso, arrivava anche a usare le mani.
Era una persona molto aggressiva e incapace di controllarsi. Erano molte le volte in cui era perfino arrivata a desiderare di poter uccidere realmente qualcuno.
Con il suo compagno però era diverso. Con lui era sempre riuscita a controllarsi. C’era solo una cosa  che le faceva perdere davvero le staffe: i rumori irritanti che faceva ogni volta che masticava.
Sembrava che non riuscisse in alcun modo a mangiare senza farle sentire rumori disgustosi o farle vedere quello che aveva in bocca. Ogni volta lei doveva fargli notare quel difetto perché lui la smettesse.
Un giorno però suo marito si era messo in testa di farla arrabbiare sul serio.
Continuò a masticare in quella maniera disgustosa e quando lei gli chiese con gentilezza di smetterla riprese a fare versi ancora più forti.
Arrivati al secondo, Vanda non ce la fece più. Quando lui mese in bocca il primo boccone di pollo e iniziò a masticare, afferrò il coltello e glielo piantò con forza in una mano.
Lui urlò, sputacchiando cibo masticato ovunque.
- Allora, tesoro, la vuoi smettere di fare quei rumori mentre mangi o no?
Sanguinante e in lacrime, l’uomo fece un cenno di assenso col capo.
- Bene. – disse lei, togliendogli il coltello dalla mano. – Riprendiamo a mangiare.
L’uomo deglutì cercando di controllarsi, ma il dolore e la paura gli fecero fare un rumore più forte del previsto.
Vanda lo fulminò con lo sguardo. – Lo sai che questa la pagherai molto cara, vero?

Poco dopo i due si erano rimessi a tavola e Vanda osservava soddisfatta il marito.
Aveva la bocca e il mento ricoperti di sangue e del grosso filo che gli cuciva le labbra in modo da lasciare solo un piccolo spazio per far passare una cannuccia.
Ora sì che non le avrebbe più dato fastidio con quei versacci!



Pubblicato da Unknown alle 10:33  

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