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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Picoclo gatto scheletro

domenica 7 ottobre 2012

Buona domenica amici!
Il racconto di oggi é ispirato a un peluche di Skelanimals che ho sulla finestra in salotto. Chiedo ancora una volta scusa se sono molto breve, ma anche oggi sono impegnata con Portici di Carta. A presto!

Piccolo gatto scheletro
( racconto n.37 )


C'era una volta un piccolo gatto scheletro morto ormai da molti anni.
Era stato seppellito dalla sua bambina in un parco non molto distante da casa, ma appena uscito dalla sua tomba improvvisata aveva vagato a lungo, troppo stordito per riuscire a orientarsi.
Anche da morto il gatto aveva un unico desiderio: poter tornare ad occuparsi della sua piccola umana. Era sempre lui che faceva la guardia al suo letto e alla sua stanza. Senza la sua vigilanza chissà quali orribili creature avrebbero potuto spaventarla.
Gli ci volle un po' per riuscire a ritrovare la strada, ma gli odori della zona gli erano così familiari che non poteva sbagliare:. Lei era vicina.
Quando raggiunse casa però ebbe una sorpresa orribile: un altro gatto aveva preso il suo posto.
Rimase per un po' a guardare la sua bambina cercare di aggraziarsi quel nuovo padrone, sperando che potesse accorgersi di lui, ma lei non lo degnò di uno sguardo.
Il povero gatto scheletro allora iniziò a vagare senza una meta precisa.
Si sentiva triste, solo come non lo era da tanto.
La sua bambina lo aveva abbandonato e non aveva più una casa. Soffiò e si dette una scrollata. Non aveva importanza. Lui era il padrone.
Sarebbero andati a rotoli in sua assenza.
Il gatto scheletro non si era accorto di essere arrivato davanti a un cimitero.
- Ehi, micio!
Il gatto scheletro si guardò attorno, drizzando il pelo.
Fu allora che vide una bambina fargli cenno di avvicinarsi da dietro i cancelli del cimitero. Era scheletrica e aveva la pelle violacea e smunta.
Il gatto scheletro la guardò poi si avvicinò piano. Quando lei lo accarezzò si sentì davvero felice.
Forse aveva trovato una bambina da accudire e una nuova, grandissima casa da governare.  

Pubblicato da Unknown alle 11:00  

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