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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Una piccola rivincita

sabato 2 marzo 2013



Buonsalve amici! Domandina: chi non vorrebbe prendersi una bella rivincita su un capo particolarmente rompiballe? ^,.,^

Una piccola rivincita
(racconto n.183)

Michael sbuffò poggiando la fronte sul bordo della scrivania. Era esausto. Aveva passato ore davanti allo schermo mandando mail, contattando fornitori e possibili clienti per cercare di vendere loro prodotti scadenti a un prezzo fin troppo alto.
Detestava quel lavoro, ma finché non trovava un’alternativa quella era la sua unica possibilità di mantenere la sua indipendenza. Non sarebbe tornato a casa per nessun motivo al mondo.
Non dai genitori puritani, dalla madre che nascondeva  il suo razzismo dietro un’aria da donna per bene e compassionevole né dal padre che lo metteva in riga a suon di pugni per poi predicare l’amore e il rispetto reciproco.
E lui veniva punito spesso per via del suo dono. I suoi lo credevano posseduto da un demone e questo lo faceva oggetti di punizioni corporali e soprusi di ogni sorta. Non sarebbe tornato indietro per nessun motivo al mondo. Per questo doveva sopportare un lavoro di merda con un capo arrogante e spocchioso che si divertiva a umiliarlo e a privarlo di qualsiasi possibilità di carriera: Jack il viscido. Lo chiamavano così per via del suo modo di flirtare con tutte le dipendenti donne. Non si era mai spinto troppo oltre, ma molti in ufficio pensavano che presto si sarebbe beccato una bella denuncia per molestie sessuali se avesse continuato in quel modo.
- Sveglia moccioso. – gli disse Jack prendendolo alla sprovvista.
Michael sussultò per lo spavento.
- Questo sonnellino ti costerà un’ora di straordinario non pagato, sappilo. – disse lanciandogli occhiate sprezzanti. Quando lui stette per rispondergli male, Jack gli diede uno scappellotto dietro la nuca. – Sei solo un perdente, Smith, un verme che sa solo strisciare e obbedire quindi continua a farlo: striscia e obbedisci altrimenti invece di un’ora in più ti farò dimezzare lo stipendio per almeno sei mesi.
Michael imprecò a bassa voce, furioso. In quel momento un pensiero gli balenò nella mente e un ghigno gli si dipinse sul volto. Aveva appena avuto un’idea molto divertente.  Finse di rimettersi al lavoro poi si mise a osservare Jack muoversi per l’ufficio. Quando si fermò davanti a una delle sue colleghe più giovani, cominciando a flirtare, Michael capì che era il momento di agire. Gli bastò un piccolo gesto delle dita e la sua psicocinesi fece il resto.
La ragazza schiaffeggiò Jack appena i suoi pantaloni e le sue mutande calarono davanti a lei. Michael sghignazzò e si rimise al lavoro mentre attorno a lui scoppiavano risate e commenti indignati.
Doveva tenersi il lavoro, ma questo non voleva dire che non poteva prendersi una piccola rivincita.



Pubblicato da Unknown alle 11:37  

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimoooo... degno di un episodio di "Ai confini della realtà"... sei fantastica, davvero... questa tua titanica opera sarà ricordata come le novelle fantastiche per un anno, come quelle di Pirandello... <3

2 marzo 2013 alle ore 15:29  
Unknown ha detto...

Grazie Astrofilosofo! :*

2 marzo 2013 alle ore 17:31  

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