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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Tradimento

domenica 3 marzo 2013

Buonsalve! Questo racconto è scritto pensando al tradimento e a come, per quanto piccolo possa essere, può lasciare un segno su di noi.

Tradimento
(racconto n.184)

I pugni di Lucas colpirono e colpirono, abbattendosi sul viso del suo rivale con tutta la forza della sua rabbia. Si sentiva ferito e tradito, furioso come non lo era  mai stato.
Le lacrime gli bagnavano il viso assieme agli schizzi di sangue di Nicolas. Una volta loro erano come fratelli. Si erano conosciuti da bambini e la prima cosa che avevano fatto era stato prendersi a pugni. Erano entrambi dei capibranco e si erano subito azzuffati per vedere chi avesse dovuto essere il bambino a capo dei maschietti della classe. Avevano terminato con un pareggio e si erano ritrovati tutti e due dal preside, a ridere come due stupidi.
Non si erano mai più separati. Erano cresciuti come fratelli, amici che condividevano tutto e che spesso si azzuffavano tra loro per delle stupidaggini per poi tornare a fare la pace con una risata.
Poi però arrivò Rose. Lucas aveva vent’anni quando la conobbe. Si frequentarono per un po’ poi si misero ufficialmente insieme. Aveva sempre cercato di far sì che la cosa non minasse la sua amicizia con Nicolas, ma le cose erano inevitabilmente cambiate.
Si vedevano di meno e, nel corso del tempo, era diventata lei la sua confidente, quella a cui raccontava la sua giornata e i suoi pensieri.
Nicolas non nascondeva che la cosa lo infastidisse. Ogni volta che i due si vedevano non faceva altro che fargli battute su quanto si fosse rammollito e su come ormai fosse pronto a far da balia a dei mocciosi frignanti.
- Questo, no. – rispondeva sempre lui. – Non finché dovrò badare a un moccioso come te.
A quelle parole Nicolas rideva sempre, ma Lucas non aveva mai sentito l’amarezza nella sua risata.  Quel giorno però era andato a trovare Rose per farle una sorpresa dopo essere uscito prima dal lavoro.  Quando lei gli aprì la porta si rese subito conto che c’era qualcosa che non andava. Quando vide Nicolas capì che cosa stava succedendo.
Rose scoppiò subito a piangere chiedendogli scusa per aver baciato Nicolas, per quel breve momento di debolezza. Lucas però era furioso, non con lei, ma con l’amico. Sapeva quanto lo avrebbe ferito eppure non si era trattenuto. Iniziò a prenderlo a pugni, a colpirlo e colpirlo senza tregua. Nicolas non mosse un muscolo per difendersi.
Si alzò da terra e se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle. Gli ci sarebbe voluto tempo per dimenticare e perdonare. Sempre ammesso che ci fosse riuscito.



Pubblicato da Unknown alle 10:59  

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