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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il miracolo

sabato 9 marzo 2013

Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché a volte è bello credere che le cose straordinarie e impossibili possano accadere.

Il miracolo
(racconto n.190)

Marie non sapeva se lui fosse in grado di sentirla o meno. Non sapeva nemmeno  chi fosse davvero quell’uomo di bell’aspetto sdraiato di fronte a lei.  John Doe. Quello era il nome inserito nella cartella clinica. Nessuno conosceva la sua identità né sapeva che cosa gli fosse successo.  Lo avevano semplicemente ritrovato in un vicolo in uno stato comatoso che sembrava non aver alcuna spiegazione clinica.
Lo avevano portato all’ospedale dove lavorava come infermiera e da allora era rimasto lì, mantenuto in vita in attesa che si scoprisse qualcosa su di lui.
Per  mesi lei lo aveva accudito fermandosi spesso a parlargli, a raccontargli storie di pazienti che uscivano felici dall’ospedale e sfogandosi quando aveva bisogno di parlare con qualcuno.
Ormai però il tempo delle conversazioni era finito. Presto gli avrebbero staccato la spina.
L’idea che lui morisse le faceva male. Non era la prima volta che vedeva un paziente morire, eppure non riusciva mai a farsene una ragione. Quel giorno lei volle assistere.
Si tenne in disparte mentre i medici staccavano pian piano le macchine.  Per un attimo le si serrò la gola e si chiese se lui avesse mai sentito ciò che lei gli aveva raccontato, se il suo stargli accanto gli fosse stato in qualche modo d’aiuto.
Quando ebbero finito, anche i medici si fecero da parte. Il battito cardiaco cominciò a calare e a farsi sempre più lento. Non seppe perché lo fece, ma in quel momento ebbe il bisogno di avvicinarsi e sfiorargli la mano. – Grazie per avermi ascoltata. – sussurrò.
In quel momento l’attività cerebrale ebbe un picco e il battito riprese a ritmo regolare. Lentamente l’uomo aprì gli occhi. – Ma… Marie…
La donna si portò una mano alla bocca incapace di credere a quello che era successo, a quel miracolo a cui aveva in qualche modo preso parte.


Pubblicato da Unknown alle 11:13  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo! DAvvero davvero bello... l'amore che va davvero oltre a tutto, persino alla morte... :D
BRAVISSIMA ^______________^

14 marzo 2013 alle ore 14:17  

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