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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Di cielo e di acqua

domenica 17 marzo 2013

Buonsalve! Questo racconto mi è venuto in mente al Lupo Rosso, osservando la copertina del libro “Harlequin” di Laurell Hamilton. Spero vi piaccia. ^,.,^

Di cielo e di acqua
(racconto n.198)


Life aveva passato tutta la sua vita diviso tra due mondi.  Era un passero dell’acqua, un uccello il cui corpo assumeva di tanto in tanto forma liquida. Poteva volare è vero, ma non gli era permesso allontanarsi dal lago in cui era nato perché se il suo corpo fosse diventato d’acqua mentre volava sulla terraferma sarebbe sicuramente morto. Certo non gli dispiaceva quella vita.
Poteva vedere il mondo dall’alto, godere dell’aria e della brezza che gli soffiava sulle piume per poi tuffarsi nelle profondità del lago, sentire il suo corpo diventare un tutt’uno con esso, percepire le creature che lo abitavano e che ne animavano il fondale. Era davvero meraviglioso, una sensazione che lo faceva gioire ed emozionare.  Un giorno però, durante un volo, Life conobbe un piccione che portava messaggi in giro per il mondo. Questi gli parlò di mondi diversi e posti bellissimi, di luoghi così straordinari che era impossibile descriverne la magia a parole.
Life allora iniziò a desiderare di potersi allontanare dal lago, di poter essere libero di volare via per vedere tutti quei posti a dispetto della sua duplice natura.
Quel desiderio lo tormentò a lungo e con insistenza. Nuotare in quel limitato sprazzo di cielo e diventare acqua in quel vasto lago non gli procuravano più la stessa gioia di un tempo.
Fu così che un giorno, ignorando i consigli dei suoi simili, Life decise di partire. Spiccò il volo spingendosi più lontano di quanto non avesse mai fatto. Quando il suo corpo cominciò ad assumere forma liquida si rifugiò in un piccolo ruscello nelle vicinanze.  Fu l’esperienza più bella della sua vita. Viaggiò a lungo e conobbe posti e luoghi che gli fecero vibrare l’anima.
Un giorno si ritrovò ai margini di un deserto. Per un attimo la paura di non farcela lo fece desistere, ma alla fine raccolse il suo coraggio e partì dall’oasi in cui si era rifugiato. Fu un viaggio lungo ed estenuante in cui fece ogni sforzo possibile per non mutare in forma liquida. Il deserto gli apparve come la cosa più bella di questo mondo. La sua vastità e il suo splendore gli riempivano gli occhi e il cuore.
Alla fine però la sua natura ebbe la meglio. Il sole era appena sorto quando il suo corpo iniziò a liquefarsi.  In poco tempo divenne solo una piccola pozza su duna. Rimase immobile mentre la sabbia lo assorbiva rapidamente. Nonostante tutto si sentiva davvero felice. Con un ultimo sforzo di volontà una piccola parte di lui scivolò giù dalla duna.  Una vasta distesa d’acqua accolse quelle poche gocce nel suo abbraccio. Fu così che, anche nella fine, Life scoprì la bellezza del mondo e la meraviglia di quel mare di cui ancora oggi è parte.


Pubblicato da Unknown alle 11:21  

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