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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Fobia degli agi

sabato 16 marzo 2013

Buonsalve amici! Questo racconto è nato dal titolo del racconto di ieri “fobia degli aghi” .  Leggendolo di corsa mi ero persa una “h” per strada e… beh ho provato a scriverci su qualcosa XD Il racconto poi si è un po' distaccato dall'idea iniziale, ma ho voluto mantenere comunque il titolo originale ^,.,^ 

Fobia degli agi
(racconto n.197)

Samantha aveva sempre avuto paura di essere felice. Era convinta che tutte le cose belle che le capitavano nella vita non potessero durare per più di poche settimane, al massimo  qualche mese.
C’è stato un tempo in cui la sua vita sembrava aver preso la piega giusta. Aveva una splendida carriera, un ragazzo favoloso e una bella casa. Se qualcuno le avesse domandato a quel tempo se fosse felice lei avrebbe di certo risposto sì.
In poco tempo però aveva perso il lavoro, era stata sfrattata e il suo ragazzo l’aveva mollata, non prima di averle chiesto in prestito un bel po’ di soldi mai restituiti.
Era costretta a tornare dai suoi, a ricominciare tutto da capo, da sola. Fu un periodo terribile per lei in cui perse completamente la speranza nelle persone e nelle possibilità che la vita aveva da offrirle. Cominciò a vivere in maniera spartana, senza troppe pretese proprio per paura di restare nuovamente delusa. Un giorno però conobbe Rich.
Lui si avvicinò con la sua aria sfacciata e allegra che Sam trovò davvero affascinante. Senza sapere perché accettò il suo invito a uscire e poi il successivo.  Dopo aver accettato il terzo appuntamento però cominciò ad avere paura. Con lui si trovava bene, ma se non fosse andata tra loro? Se lui l’avesse ferita?  Spesso quando andava a casa e vedeva il suo appartamento, senza troppi agi se non un piccolo televisore, si chiedeva anche cosa avrebbe pensato Rich nel vederlo. Era a dir poco terrorizzata.
Per questo gli diede buca e non rispose alle sue successive telefonate.
C’erano delle volte in cui avrebbe  voluto rispondere, ma alla fine l’ansia aveva sempre avuto la meglio.
Un giorno però accadde qualcosa di imprevedibile: il suo citofono suonò e poco dopo  si ritrovò Rich davanti alla sua porta.
- Dovresti rispondere al telefono. – disse semplicemente poi si guardò attorno e sorrise. – Bell’appartamento.
Senza quasi rendersene conto, Samantha scoppiò in lacrime.  In quel pianto la sua paura si sciolse.
Recuperarono quel terzo appuntamento e ad esso ne seguirono altri. Forse con Rich valeva davvero la pena di tentare, in qualsiasi modo sarebbero poi andate le cose. Senza rendersene conto, Sam aveva messo da parte la sua fobia della felicità.  


Pubblicato da Unknown alle 11:12  

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