Una goccia di pioggia
(racconto n.335)
C'era una volta una piccola goccia di pioggia che viveva con le
sue sorelle su una nuvola. Dall'alto aveva visto gran parte del mondo con
l'ammirazione di chi osservava qualcosa che pensava irraggiungibile. La goccia
viveva felice con le sue sorelle, ma col tempo iniziò a provare uno strano,
irrefrenabile desiderio: il desiderio di scendere dalla sua casa per
raggiungere il mondo.
Poi ci fu la caduta. All’improvviso la nuvola si fece nera e si
espanse. Un’enorme pressione la trascinò giù e la goccia precipitò assieme a
molte delle sue sorelle.
Spaventata, vide la terra venirgli incontro a una velocità
spaventosa. Improvvisamente si ritrovò sulla strada, in una pozza piena di
miliardi di altre gocce. Lì poté vedere per la prima volta il mondo dal basso.
Scorse le case, imponenti e maestose, gli alberi bellissimi e pieni di vita…
tutto sembrava davvero incredibile visto da laggiù.
All’improvviso però le gocce attorno a lei divennero così tante
che iniziarono tutte a scivolare lungo la strada, all’inizio piano poi sempre più
veloce finché ogni cosa non divenne che un vortice confuso e terrificante.
La gocciolina urlò e chiuse gli occhi finché non si sentì
precipitare di nuovo. Quando tornò a guardare, vide che si trovava in una
grossa galleria semibuia e che continuava a scorrere assieme a decine e decine
di sue simili. Fu un viaggio lungo nel freddo e nel buio in cui la goccia ebbe
molte volte modo di rimpiangere la sua nuvola tranquilla su nel cielo e le sue
amate sorelle.
Le altre gocce attorno a lei infatti puzzavano e sembravano
essere molto aggressive e diffidenti. Poi, quando lei ormai aveva perso ogni
speranza, la goccia si ritrovò alla luce del sole. Fu felice quando si ritrovò
in un fiume e quando poté godere di nuovo dell’aria fresca.
Alla fine ci fu il miracolo: il sole si fece all’improvviso
molto caldo e lei si sentì trascinare vero l’alto. La pressione divenne
insostenibile e la goccia, stanca di avventure e viaggi, si lasciò andare
chiedendosi cosa potesse accaderle ancora di imprevisto.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì non poté fare a meno di
spalancare la bocca per la meraviglia. Si trovava infatti di nuovo su una nuvola
bellissima assieme a molte altre gocce. La goccia sorrise sentendosi davvero
felice: in un modo o nell’altro era riuscita a tornare a casa.
1 commenti:
Una favola davvero dolce e delicata... solo tu puoi tanto dal tempo atmosferico :D bravissima <3
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