Buonsalve! Questo racconto parla di
sacrificio, il sacrificio che ci porta a dare tutto per gli amici. A
volte mi capita di pensare che forse sono troppo idealista, ma
continuo ancora ad aver fiducia nell'amicizia... nonostante tutte le
batoste e le fregature prese fino a oggi.
Il coraggio di un guerriero
(racconto n.343)
La battaglia infuriava ormai da un
tempo che sembrava infinito. Sudato, stanco e zuppo del sangue dei
suoi nemici, Maldan quasi non ricordava il motivo per cui tutto
quello era iniziato. Forse in effetti non lo aveva mai saputo
davvero. Lui era il campione del re, il guerriero più ammirato e
temuto del regno e questo voleva dire che non aveva scelta: qualsiasi
fosse la ragione lui e la sua squadra dovevano combattere per il loro
sovrano. Anche se, come in quel caso, si trattava solo di una stupide
questione di orgoglio tra re. Era stato tra i primi a scendere in
battaglia e aveva visto in pochissimo tempo morire molti dei suoi
compagni e amici. Se lo scontro fosse durato ancora a lungo non ci
sarebbero stati né vincitori né vinti, ma solo cadaveri.
Per questo sebbene fosse arrivato al
limite, decise di fare l’unica cosa possibile per salvare i suoi
compagni. In un ultimo gesto disperato, sfidò il campione nemico in
un duello che avrebbe decretato una volta per tutte il vincitore. Se
avesse vinto i suoi amici si sarebbero salvati e lui sarebbe
diventato un eroe per la nazione. Se avesse perso sarebbero tutti
morti assieme all’onore e al rispetto che si era conquistato in
anni di combattimenti. Quando si ritrovò davanti al suo avversario,
un guerriero che sembrava più una bestia selvaggia che un uomo, capì
di essere nei guai. Sembrava molto più forte e soprattutto più
riposato di lui. Lo scontro fu devastante. Maldan combatté come un
leone, spinto solo dal pensiero dei suoi compagni, delle persone che
doveva salvare a tutti i costi. Non contavano le ferite né il dolore
che pian piano cominciava ad avvertire a ogni movimento. Doveva
farcela, salvare coloro che aveva il dovere di proteggere. Poi arrivò
quel momento di consapevolezza in cui il guerriero capì di avere
solo un’ultima occasione, un ultimo colpo prima di crollare. Maldan
non lo sprecò. Mentre nella sua mente rivedeva i volti i volti delle
persone a lui care, affondò la lama nella gola dell’avversario che
in un attimo cadde a terra esanime. Un boato si levò dalle fila dei
sopravvissuti dell’esercito di Maldan che sollevò la spada al
cielo con un urlo di vittoria. Quello fu il suo ultimo grido. Si
spense poco dopo, continuando a restare in piedi, saldo sulle gambe.
Morì come aveva vissuto, con l’orgoglio di chi era sempre stato
pronto a dare tutto per i suoi compagni.
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