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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il coraggio di un guerriero

venerdì 9 agosto 2013

Buonsalve! Questo racconto parla di sacrificio, il sacrificio che ci porta a dare tutto per gli amici. A volte mi capita di pensare che forse sono troppo idealista, ma continuo ancora ad aver fiducia nell'amicizia... nonostante tutte le batoste e le fregature prese fino a oggi.

Il coraggio di un guerriero
(racconto n.343)


La battaglia infuriava ormai da un tempo che sembrava infinito. Sudato, stanco e zuppo del sangue dei suoi nemici, Maldan quasi non ricordava il motivo per cui tutto quello era iniziato. Forse in effetti non lo aveva mai saputo davvero. Lui era il campione del re, il guerriero più ammirato e temuto del regno e questo voleva dire che non aveva scelta: qualsiasi fosse la ragione lui e la sua squadra dovevano combattere per il loro sovrano. Anche se, come in quel caso, si trattava solo di una stupide questione di orgoglio tra re. Era stato tra i primi a scendere in battaglia e aveva visto in pochissimo tempo morire molti dei suoi compagni e amici. Se lo scontro fosse durato ancora a lungo non ci sarebbero stati né vincitori né vinti, ma solo cadaveri.

Per questo sebbene fosse arrivato al limite, decise di fare l’unica cosa possibile per salvare i suoi compagni. In un ultimo gesto disperato, sfidò il campione nemico in un duello che avrebbe decretato una volta per tutte il vincitore. Se avesse vinto i suoi amici si sarebbero salvati e lui sarebbe diventato un eroe per la nazione. Se avesse perso sarebbero tutti morti assieme all’onore e al rispetto che si era conquistato in anni di combattimenti. Quando si ritrovò davanti al suo avversario, un guerriero che sembrava più una bestia selvaggia che un uomo, capì di essere nei guai. Sembrava molto più forte e soprattutto più riposato di lui. Lo scontro fu devastante. Maldan combatté come un leone, spinto solo dal pensiero dei suoi compagni, delle persone che doveva salvare a tutti i costi. Non contavano le ferite né il dolore che pian piano cominciava ad avvertire a ogni movimento. Doveva farcela, salvare coloro che aveva il dovere di proteggere. Poi arrivò quel momento di consapevolezza in cui il guerriero capì di avere solo un’ultima occasione, un ultimo colpo prima di crollare. Maldan non lo sprecò. Mentre nella sua mente rivedeva i volti i volti delle persone a lui care, affondò la lama nella gola dell’avversario che in un attimo cadde a terra esanime. Un boato si levò dalle fila dei sopravvissuti dell’esercito di Maldan che sollevò la spada al cielo con un urlo di vittoria. Quello fu il suo ultimo grido. Si spense poco dopo, continuando a restare in piedi, saldo sulle gambe. Morì come aveva vissuto, con l’orgoglio di chi era sempre stato pronto a dare tutto per i suoi compagni.   


Pubblicato da Unknown alle 11:05  

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