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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Un vero imbranato

domenica 18 agosto 2013


Buonsalve! Sono ingenua sull'amicizia? Sì... mi sa di si... forse non imparerò mai però... io ci spero e continuerò a sperare.

Un vero imbranato
(racconto n.352)

David era un vero pasticcione. Per quanto fosse sempre mosso dalle migliori intenzioni non faceva che combinare un guaio dietro l’altro e questo lo aveva portato a essere isolato da tutti quelli che frequentava. I suoi vecchi amici si erano stufati di finire nei guai per colpa sua e lo avevano scaricato mentre i suoi genitori non facevano che rimproverarlo e criticarlo per il suo essere così impacciato e maldestro.
Col tempo, David si ritrovò completamente isolato e un profondo senso di solitudine s’impadronì di lui. Non pensava di poter trovare nuovi amici, di riuscire a incontrare qualcuno di cui fidarsi che lo volesse come amico anche se era strano e imbranato.
Poi un giorno incontrò Mike. Era un ragazzo che molti non avrebbero visto di buon occhio, uno spirito ribelle che non badava troppo alle regole e che aveva l’aria di chi non si preoccupava troppo delle cose. Mike era il capo di una specie di banda, un gruppo di ragazzi e ragazze che come lui non sembravano preoccuparsi troppo delle cose.
David se ne stava tornando a casa dalla fumetteria quando vide un uomo seguire con aria poco rassicurante una ragazzina. Istintivamente lo seguì e quando lo vide avvicinare la ragazza, visibilmente spaventata, si fece avanti intimandolo di lasciarla stare. L’uomo lo intimò di andarsene, ma David non si fece spaventare. Quando venne spintonato cercò di difendersi, ma finì con l’inciampare e cadere a terra ai piedi della ragazza che ne approfittò per scappare via. L’uomo iniziò quindi a prenderlo a calci, ridendo nel sentirlo urlare di dolore.
Per un po’ David non riuscì a capire cosa gli stesse accadendo attorno. Sentiva solo il dolore dei calci e le risate dell’uomo che però all’improvviso si allontanò. Quando si alzò, David vide Mike e i suoi amici che cacciavano l’aggressore a suon di spinte e pugni.
- Così impari a maltrattare le persone, razza di idiota! – urlò Mike mentre l’uomo si allontanava correndo.
David si sentì tremendamente in imbarazzo, ma inaspettatamente Mike gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi. – Sei stato davvero molto coraggioso. Davvero grande!
Rimase sbalordito da quella reazione e dal sorriso sinceramente entusiasta del ragazzo. Restò ancor più sorpreso quando lo invitò a unirsi al loro gruppo. Iniziò così a frequentarli sentendosi all’inizio molto a disagio soprattutto per la paura di dimostrarsi il solito imbranato. Inaspettatamente però, nonostante il suo essere così impacciato, David cominciò a sentirsi di nuovo parte di un gruppo, sentì di aver trovato degli amici che, a dispetto di ciò che dicevano gli altri, sapevano essere sinceri e leali. Si rivelarono essere persone corrette e oneste, guardate male solo perché avevano una visione diversa della vita. Un giorno chiese a Mike perché lo volesse nel suo gruppo nonostante tutti i guai che combinava di continuo.
Lui scoppiò a ridere di punto in bianco. – Sarai anche imbranato e combina guai, ma non lo fai di certo apposta o con cattiveria. Se sbagli lo fai cercando di fare qualcosa di buono e questo mi basta.

David si ritrovò a piangere senza rendersene conto. Aveva finalmente trovato dei buoni amici, delle persone che sapevano accettarlo per quello che era. Non era mai stato tanto felice. Finalmente non sarebbe stato più solo.


Pubblicato da Unknown alle 10:08  

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