Buonsalve! Sono ingenua sull'amicizia?
Sì... mi sa di si... forse non imparerò mai però... io ci spero e
continuerò a sperare.
Un vero imbranato
(racconto n.352)
David era un vero pasticcione. Per
quanto fosse sempre mosso dalle migliori intenzioni non faceva che
combinare un guaio dietro l’altro e questo lo aveva portato a
essere isolato da tutti quelli che frequentava. I suoi vecchi amici
si erano stufati di finire nei guai per colpa sua e lo avevano
scaricato mentre i suoi genitori non facevano che rimproverarlo e
criticarlo per il suo essere così impacciato e maldestro.
Col tempo, David si ritrovò
completamente isolato e un profondo senso di solitudine s’impadronì
di lui. Non pensava di poter trovare nuovi amici, di riuscire a
incontrare qualcuno di cui fidarsi che lo volesse come amico anche se
era strano e imbranato.
Poi un giorno incontrò Mike. Era un
ragazzo che molti non avrebbero visto di buon occhio, uno spirito
ribelle che non badava troppo alle regole e che aveva l’aria di chi
non si preoccupava troppo delle cose. Mike era il capo di una specie
di banda, un gruppo di ragazzi e ragazze che come lui non sembravano
preoccuparsi troppo delle cose.
David se ne stava tornando a casa dalla
fumetteria quando vide un uomo seguire con aria poco rassicurante una
ragazzina. Istintivamente lo seguì e quando lo vide avvicinare la
ragazza, visibilmente spaventata, si fece avanti intimandolo di
lasciarla stare. L’uomo lo intimò di andarsene, ma David non si
fece spaventare. Quando venne spintonato cercò di difendersi, ma
finì con l’inciampare e cadere a terra ai piedi della ragazza che
ne approfittò per scappare via. L’uomo iniziò quindi a prenderlo
a calci, ridendo nel sentirlo urlare di dolore.
Per un po’ David non riuscì a capire
cosa gli stesse accadendo attorno. Sentiva solo il dolore dei calci e
le risate dell’uomo che però all’improvviso si allontanò.
Quando si alzò, David vide Mike e i suoi amici che cacciavano
l’aggressore a suon di spinte e pugni.
- Così impari a maltrattare le
persone, razza di idiota! – urlò Mike mentre l’uomo si
allontanava correndo.
David si sentì tremendamente in
imbarazzo, ma inaspettatamente Mike gli porse la mano per aiutarlo ad
alzarsi. – Sei stato davvero molto coraggioso. Davvero grande!
Rimase sbalordito da quella reazione e
dal sorriso sinceramente entusiasta del ragazzo. Restò ancor più
sorpreso quando lo invitò a unirsi al loro gruppo. Iniziò così a
frequentarli sentendosi all’inizio molto a disagio soprattutto per
la paura di dimostrarsi il solito imbranato. Inaspettatamente però,
nonostante il suo essere così impacciato, David cominciò a sentirsi
di nuovo parte di un gruppo, sentì di aver trovato degli amici che,
a dispetto di ciò che dicevano gli altri, sapevano essere sinceri e
leali. Si rivelarono essere persone corrette e oneste, guardate male
solo perché avevano una visione diversa della vita. Un giorno chiese
a Mike perché lo volesse nel suo gruppo nonostante tutti i guai che
combinava di continuo.
Lui scoppiò a ridere di punto in
bianco. – Sarai anche imbranato e combina guai, ma non lo fai di
certo apposta o con cattiveria. Se sbagli lo fai cercando di fare
qualcosa di buono e questo mi basta.
David si ritrovò a piangere senza
rendersene conto. Aveva finalmente trovato dei buoni amici, delle
persone che sapevano accettarlo per quello che era. Non era mai
stato tanto felice. Finalmente non sarebbe stato più solo.
0 commenti:
Posta un commento