Buonsalve!
Volevo scrivere un racconto sulle fate, ma come spesso mi succede la storia ha
finito col degenerare. Vabbè… sono un caso disperato. XD
Il cerchio delle fate
(racconto n.341)
Marta faceva
una vita piuttosto ordinaria e monotona. Abitava in una piccola cittadina e
faceva una vita piuttosto tranquilla, passando le sue giornate divisa tra la
scuola e un lavoretto pomeridiano in un bar. Un giorno, mentre tornava a casa
dal lavoro, cominciò a sentire uno scampanellio.
La ragazza
alzò lo sguardò per cercare l’origine di quel suono, ma non vedendo niente si
limitò a scrollare le spalle e ad andare avanti. Sentì lo scampanellio altre tre
volte durante quella giornata, ma quasi non ci badò. Il giorno successivo però,
lo scampanellio si fece così insistente che Marta venne presa da uno forte
attacco d’ansia. Qualcosa dentro di lei le disse che doveva cercare a tutti i
costi l’origine di quello scampanellio. Mossa da quello strano istinto, lo
seguì attraverso tutto il paese e poi fuori fino a un bosco poco distante dalle
ultime abitazioni.
Lì vide
qualcosa che la lasciò a bocca aperta: in una radura al centro del bosco,
uomini e donne bellissimi con splendide ali di farfalla danzavano in cerchio
alla musica di campanellini che ognuno
di loro teneva legati al polso. Marta rimase ammaliata dalla loro bellezza,
dalla luce che i loro corpi emanavano
velando ogni cosa di una calda magia. Li osservò con timore reverenziale
finché all’improvviso una di quelle creature si avvicinò a lei. Era una donna
dai lunghi capelli scuri e gli occhi di un argento che sembrava liquido. –Sei
arrivata finalmente. – le disse con una voce che sembrava vibrare di mille
tonalità diverse.
Marta la
guardò perplessa, chiedendosi dove avesse già visto quella donna. – Io… mi
stavi aspettando?
- Sì. –
sorrise lei. – Ti aspettavo da tanto, tanto tempo.
Così
dicendo, la fata le porse il campanellino che portava al polso. – Questo è per
te… se vorrai unirti a noi.
Marta ebbe
solo un attimo di esitazione. Quelle creature erano così belle e andavano ben
al di là della sua normale, banale esistenza… come poteva non desiderare di
essere una di loro?
Con il cuore
in gola per l’emozione, prese il braccialetto e se lo mise al polso. Grosse ali
le spuntarono dietro la schiena, ali membranose come quelle dei pipistrelli.
Sconvolta, Marta guardò il cerchio di fate che si era trasformato in un’orgia
di creature demoniache e perverse nella quale quelle che sembravano essere le
più giovani venivano seviziate e torturate in maniera atroce.
Sconvolta,
guardò la fata che le aveva dato il braccialetto. Era diventata una donna
normalissima, una persona che lei aveva già visto su un manifesto che la
segnalava come persona scomparsa.
- Quando ci
prendono, ogni stagione abbiamo una sola occasione per portare qualcuno a noi e
fargli prendere il nostro posto. – disse semplicemente la donna. – Grazie a te
potrò finalmente tornare dalla mia famiglia.
Marta non
poté dirle niente perché la donna le diede subito le spalle e si allontanò
verso l’uscita del bosco. Un attimo dopo
si sentì afferrare da decine di mani avide e bramose di trascinarla nel dolore
della loro brama di piacere per dare inizio al suo interminabile incubo.
1 commenti:
Io ti adoro, anima oscura... <3 <3 <3
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