Buonsalve! Un racconto che parla di chi
è diverso, ma di come a volte questa diversità sia anche ciò che
ci rende davvero liberi e che ci permette di prendere il volo.
Ali
(racconto n.345)
Alia viveva in un mondo abitato da
creature in parte umane e in parte animali che vivevano seguendo
l’equilibrio naturale del loro essere, un mondo dove era la natura
a dominare, selvaggia e priva di imposizioni. Un giorno però, venne
trovata lei, una bambina che agli occhi di tutti parve davvero
strana: Alia infatti era interamente umana salvo qualcosa che nessun abitante di quel mondo aveva mai avuto prima: due ali di cigno che
le spuntavano da sotto le scapole.
La bambina venne cresciuta da una
famiglia di uomini-gatto, sviluppando grazie ai loro insegnamenti una
notevole agilità soprattutto nell’arrampicarsi.
Col tempo però la sua diversità
cominciò a influire nella sua vita. Le discriminazioni e gli insulti
da parte degli altri giovani divennero sempre più pesanti. Erano
molte le volte in cui rientrava nella sua tana malconcia dopo essere
stata picchiata o maltrattata.
Alia cominciò quindi a sentirsi sempre
più triste e sola finché, un giorno non accadde qualcosa che la
portò a un punto di rottura. Aveva vent’anni e il suo corpo ormai
si era sviluppato come quello di una bellissima donna con ali
maestose e imponenti che Alia però non aveva mai considerato
davvero. Detestava tutto del suo corpo comprese quelle orribili
estensioni.
Quel giorno se ne stava passeggiando da
sola, chiedendosi perché fosse così strana, così diversa dagli
altri. In quel momento un uomo-leone l’avvicinò, deridendola per
il suo strano aspetto. Lei gli rispose a tono, rimettendolo al suo
posto. Per quanto si detestasse, Alia non era certo tipo da farsi
umiliare stando semplicemente zitta.
Lui però la prese male. L’afferrò
con le zampe possenti e la spinse a terra. Lei si dimenò, urlò, ma
l’uomo-leone era molto più forte di lei.
- Sta zitta, mostro! – le disse
ridendole in faccia. – Orribile come sei dovresti solo
ringraziarmi! Nessuno vorrà mai accoppiarsi con un’anormale come
te!
Disperata, Alia gridò, scalciò e si
agitò, finché all’improvviso non trovò un punto d’appoggio: le
sue ali.
Con esse si diede una spinta tale da
riuscire a liberarsi del suo aggressore.
La ragazza scappò, ormai al limite.
S’inoltrò nella foresta e raggiunse uno degli alberi più alti.
Con la sua agilità si arrampicò salendo più in alto che poteva.
Quando raggiunse la cima e vide lo spettacolare panorama ai suoi
piedi rimase a bocca aperta. Non era mai salita così in alto. In
quel momento uno strano istinto si risvegliò in lei, qualcosa che
non aveva mai provato prima.
Senza rendersene conto, spiegò le ali
e si lanciò nel vuoto. Un attimo dopo si ritrovò in cielo, le ali
che si muovevano in maniera istintiva e naturale.
Era bellissimo, la sensazione più
esaltante che avesse mai provato. Volò per ore, sentendosi libera,
euforica, felice. In quel momento se ne fregò degli altri! Che
pensassero e dicessero ciò che volevano del suo aspetto! Quando
voleva, lei avrebbe potuto spiccare il volo e vivere la sua libertà
in cielo.
Da quel giorno non detestò più il suo
corpo anzi lo sentì come non aveva mai fatto prima. Capì che in
fondo quando la natura di dona un paio di ali, nei momenti più duri
l'unica cosa da fare è buttarsi e spiccare il volo.
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