Buonsalve! Ho
scritto questo racconto pensando a come le nostre azioni si riflettono sulle
persone a noi care, spesso le prime a pagare per i nostri sbagli. Spero vi
piaccia.
Conseguenze
(racconto n.342)
Sem aveva
vissuto in un mondo a parte. I suoi genitori erano potenti maghi che
praticavano le loro arti nascondendosi
dietro la facciata di titolari di una piccola erboristeria. Avevano cresciuto Sam in maniera molto
particolare alternando le normali ore di studio
per la scuola con esercizi di meditazione e concentrazione e pratica
nelle arti magiche.
Se c’era una
cosa che i suoi genitori gli avevano insegnato era che la magia aveva sempre
delle conseguenze, soprattutto quando la si usava in maniera impropria.
Lui aveva
sempre cercato di praticarla al meglio, restando fedele alle regole e ai
principi che i suoi gli avevano trasmesso, ma per un adolescente era difficile
fare la cosa giusta, soprattutto quando c’è di mezzo una ragazza. La ragazza in
questione si chiamava Amanda ed era una delle più belle della scuola.
Frequentava un tipo arrogante e presuntuoso che di certo non la trattava come
avrebbe dovuto. Un giorno, vide Amanda in un parcheggio, intenta a discutere
con il suo ragazzo in maniera piuttosto violenta. All’inizio non volle
intromettersi, ma quando lui le diede uno schiaffo, Sem perse la testa.
Gli si
avventò contro, pieno di rabbia e usò il suo potere per scaraventarlo lontano.
Il ragazzo sbatté contro una parete e rimase per un attimo stordito e confuso. Quando
si alzò, un gesto della mano di Sem gli fece calare i pantaloni. Barcollò e inciampò in una pozza di fango.
- Ma che…
com’è…? - Il ragazzo gli lanciò
un’occhiata di fuoco - Tu non sei
normale… sei… sei…
- Sta zitto,
feccia! – ringhiò Sem, colpendolo a un fianco e usando la sua magia per
scaraventarlo contro le auto parcheggiate.
Si sentiva
potente, forte come no lo era mai stato. Non aveva mai sentito la sua magia in
maniera così intensa e viva. Gli piaceva, gli piaceva davvero molto.
Lasciò il
ragazzo a terra, stremato e con il volto
sanguinante e si voltò verso Amanda.
La ragazza lo
guardò con occhi sgranati pieni di paura.
- Amanda…
Lei si
allontanò appena provò ad avvicinarsi. Scappò via senza dire niente, lasciandolo
solo con un senso di amarezza e angoscia. Solo in quel momento, finita
l’esaltante sensazione di euforia che la magia gli aveva trasmesso, si era reso
conto di ciò che aveva fatto.
Aveva
commesso un errore irreparabile.
Passò una
notte terribile, piena di incubi orribili in cui tutti lo additavano e lo
scacciavano a causa della sua magia. Il giorno dopo andò a scuola terrorizzato.
Stranamente
però tutto sembrava assolutamente normale. Nessuno disse niente e quando
incrociò lo sguardo di Amanda lei lo salutò come se niente fosse.
L’unica cosa
che si diceva era che il suo ragazzo fosse stato pestato e che non sarebbe
venuto a scuola nei prossimi giorni.
Fu così
sollevato che non si chiese nemmeno cosa fosse successo. Quando tornò a casa
però trovò i suoi genitori ad aspettarlo in salotto con l’aria furiosa. Capì in
quel momento cos’era successo: erano stati loro a sistemare le cose con la
magia prima che fosse troppo tardi.
Gli avevano
fatto passare una notte d’inferno per punirlo, ma non era finita: avrebbero
temporaneamente interrotto il mio addestramento. All’inizio Sem cercò di
difendersi, ma quando suo padre gli racconto con le lacrime agli occhi del suo
passato, di come era stato costretto a cambiare scuola e casa più volte per le
sue disattenzioni e di come avesse fatto soffrire i suoi fratelli e i suoi genitori per la sua
arroganza e la imprudenza, il ragazzo si sentì un verme. Non aveva mai capito
il senso di quello che i genitori gli avevano detto: c’erano sempre delle
conseguenze per l’uso sconsiderato della magia, ma spesso quelle conseguenze
ricadevano non su di noi, ma sui nostri cari.
Era stato
stupido ed egoista, ma avrebbe saputo rimediare. Avrebbe dimostrato ai suoi che
era degno della fiducia e della sapienza che gli avevano trasmesso.
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