Buonsalve! Scusate il ritardo, ma oggi é stata una giornata davvero caotica XD il racconto di oggi é ispirato a una storia vera, un fatto avvenuto in Brasile nel quale un arbitro, durante una partita di calcio, ha accoltellato un giocatore ed é stato poi sventrato e decapitato dai tifosi. Buona lettura!
Una partita da incubo
(racconto n.310)
Paolo adorava il calcio. Per lui era lo sport più bello e importante del mondo. Ogni volta che andava a
una partita sentiva il suo cuore battere a mille e tutto il suo essere diventare un tutt'uno con chi gli stava attorno. In quei novanta minuti lui e gli altri tifosi diventavano una cosa sola nel sostegno dei loro campioni. Ma fu proprio quell'unione a portarlo oltre il baratro il giorno in cui accadde l'impensabile.
Sembrava una partita come tante, ma all'improvviso si trasformò in un vero inferno. Paolo ricordava davvero molto poco di ciò che accadde. Prima il fischio di un fallo inesistente poi le violente lamentele del loro capitano che iniziò a spintonare e dare calci all'arbitro. Senza alcun preavviso, il giudice di gara estrasse da dietro la schiena un coltello. Nessuno poté fare niente, a stento qualcuno riuscì a realizzare l'orrore di ciò che stava accadendo.
Quando il giovane capitano cadde a terra, nello stadio scoppiò il caos.
Paolo si sentì pervadere da una furia mai provata, contagiato anche dai tifosi che lo circondavano e che reclamavano la testa dell'arbitro.
Poi le barriere di sicurezza cedettero e la folla invase il campo. Paolo si trovò tra i primi a raggiungere l'arbitro, la mente preda di quell'unica entità che era la tifoseria della sua squadra. In un attimo, assieme ad altri due uomini atterrò l'arbitro che, terrorizzato e incredulo, a malapena riusciva a urlare. Paolo però non si fece impietosire. Mentre gli altri lanciavano sassi addosso all'uomo, lui afferrò il coltello della sua vittima. Iniziò a tagliare e a segare incurante del sangue e delle grida. Quell'uomo non aveva solo ammazzato quello che per lui era un vero eroe, ma aveva anche distrutto la sua passione e tutto ciò che rappresentava. Un ultimo sprizzo di sangue gli inondò il viso poi dopo un solo, impercettibile momento di incertezza, Paolo si alzò in piedi. Con un grido di rabbia sollevò la testa dell'arbitro e avanzò verso la porta avversaria. I tifosi attorno a lui lo inneggiarono e lo sollevarono per permettergli di infilzare la testa in uno dei due pali. Solo in quel momento, quando lo rimisero a terra, Paolo si rese conto dell'atrocità commessa, dell'orrore di cui era stato artefice. Non ci fu fuga per lui né speranza. Venne arrestato poco dopo dalla polizia mentre dentro di lui cresceva un odio profondo nei confronti di se stesso e della violenza che aveva distrutto non solo la sua grande passione, ma anche tutta la sua vita.
Una partita da incubo
domenica 7 luglio 2013
Pubblicato da Unknown alle 23:47
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1 commenti:
Quando il fanatismo e la furia umana trovano un canale unico di sfogo... bravissima! Un horror anche troppo tremendo in quanto vero...
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