Buonsalve!
Un racconto sul cibo e sulla mia convinzione che, se qualcuno ha un problema
con esso, non bisogna mai voltare la testa e lasciar correre, ma fare di tutto
per aiutarlo a capire il suo problema e ad affrontarlo.
Problemi con il cibo
(racconto n.319)
Marie aveva
passato tutta la vita a combattere con il cibo. Insicura e vanitosa, per lei
avere un aspetto impeccabile era tutto e questo la portava a privarsi di ogni
cosa potesse in qualche modo intaccare la sua linea. Non aveva mai assaggiato
un pezzetto di cioccolata né aveva la più pallida idea di che sapore avesse la
pizza e ogni volta che usciva con il suo gruppo di amici si portava appresso
gallette di riso o bevande dietetiche per farsi passare la fame. All’inizio
loro avevano provato a distoglierla dalla sua ossessione, ma dopo un po’
avevano rinunciato preferendo lasciarla perdere ed evitare di invitarla a
pranzo o di offrirle da mangiare. Un giorno nel loro gruppo entrò anche Rich,
un ragazzo dalla corporatura un po’ robusta che adorava con tutto se stesso il
cibo. Amava le grandi abbuffate o anche solo sedersi a tavola con gli amici per
mangiare e ridere in compagnia. Per lui mangiare non era solo una necessità, ma
un rituale da compiere ogni giorno con le persone a cui voleva bene. A Marie
non andava a genio. Anche lui si era accorto del suo astio per il cibo, ma
sembrava non voler in alcun modo accettare la cosa. Ogni volta che si
incontravano lui insisteva a provare ad offrirle il pranzo o anche solo un
gelato. Questo non aveva fatto che aumentare il già eccessivo nervosismo della
ragazza che ormai usciva sempre meno col suo gruppo di amici. Smise del tutto
di uscire quando ebbe un malore durante un giro in centro. Svenne in mezzo alla
strada e questo le impedì di uscire per molto tempo.
Per quanto
la seccasse, allontanarsi per un po’ da quel disgustoso mangione era un
sollievo. O almeno così pensava fino al giorno in cui lui non si presentò a
casa sua con un una mega scorta di cioccolato.
A quel punto perse definitivamente la testa. –
Smettila di rompermi le palle! – urlò. – Io non voglio mangiare quella roba è
chiaro? Non mi interessa!
Lui allora
incrociò le braccia al petto e la sua aria da bonaccione cedette il posto a
un’espressione dura e severa. – Se non vuoi mangiare cioccolato allora mangia
qualcos’altro! Non puoi andare avanti così e lo sai! Devi mangiare!
- Vuoi che
mangi? – continuò a strillare lei. – Va bene ne mangio un pezzetto così almeno
smetterai di rompere!
Detto questo
staccò un pezzettino minuscolo di cioccolato e se lo mise in bocca. Quasi non fu
in grado di descrivere la scossa che attraversò il suo corpo nell’assaporarlo.
Sentì le lacrime salirle agli occhi e a stento riuscì a trattenere un sorriso.
Rich si
accorse della sua reazione e a stento
riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere. La salutò e se ne andò
lasciandole il cioccolato. Da quel giorno il rapporto di Marie col cibo
cominciò a cambiare. Pian piano si rese conto di avere un problema e decise di
rivolgersi a una psicologa per farsi aiutare. Fu sempre grata a Rich per non
essersi arreso con lei. Col tempo iniziarono a frequentarsi e a uscire assieme.
Otto anni
dopo il loro pranzo di nozze fu un vero e proprio banchetto.
1 commenti:
Adoro quando indulgi al lieto fine... purtroppo i problemi con il cibo, oltre ad essere psicologici, sono delle vere e proprie patologie... spesso difficilmente curabili. Per questo, hai perfettamente ragione a ribadire il concetto che non serve a nulla cacciare la testa sotto la sabbia, ed evitare il problema. Purtroppo nel nostro mondo vige 'egoismo più bieco, che tende a lasciare indietro i "diversi", coloro che soffrono e sono bollati per questo di essere "malati", "strani", "irrecuperabili"... non è solo questione di pazienza... ma di vera e propria mancanza d'umanità... brava!
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