Buonsalve!
Avendo giocato molto a carte ultimamente con mia nonna e mia cugina, ho deciso
di scrivere un racconto su una partita a carte con un finale non proprio “lieto”.
Buona lettura!
Ciò che ti devo
(racconto n.316)
Quando Jack
entrò nella stanza calò un silenzio inquietante. I tre uomini seduti al tavolo
si voltarono verso di lui, squadrandolo dalla testa ai piedi come se fosse un
animale selvatico scappato dalla propria gabbia.
L’aria era
satura dell’odore del fumo di sigarette e di birra, sul tavolo fiche per
migliaia di euro erano sparpagliate un po’ ovunque.
- Sei in
ritardo. – disse uno dei tre iniziando a mischiare un mazzo di carte.
Jack si
limitò a sorridere e si sedette nell’unico posto libero. – Beh, allora non
perdiamo altro tempo.
I suoi occhi
di ghiaccio si posarono sugli altri tre giocatori, apparentemente privi di
emozioni e indifferenti a quanto stava accadendo. La sua attenzione era rivolta
in particolarmente a uno di loro, un omaccione sulla quarantina col fisico da
lottatore professionista e lo sguardo eternamente incazzato. La partita iniziò
e, mano dopo mano, le fiche davanti a Jack cominciarono ad aumentare. La sorte però girò a suo sfavore quando in
una sola mano, l’omaccione lo privò praticamente di metà dei suoi soldi. Due
mani dopo era stato spennato del tutto. L’uomo
se la rideva, beffandosi di lui con un’irritante aria compiaciuta. – Avanti
paga, damerino! Tira fuori i miei soldi!
Jack allora
infilò una mano in tasca e con rapida eleganza gli lanciò qualcosa. L’uomo ci
mise un po’ a capire che si trattava di una foto e ancor di più a rendersi
conto che lui quella ragazza l’aveva già vista.
Non riuscì
nemmeno ad alzarsi dalla sedia.
Rapido e
letale, Jack gli sparò a entrambe le gambe e lo fece finire a terra mentre gli
altri due assistevano alla scena paralizzati dal terrore.
- Ecco ciò
che ti devo, porco. – sibilò Jack avvicinandosi e sparargli un colpo dritto
nelle palle. – Per quello che le hai fatto.
L’uomo urlò
e si dimenò, piangendo come un bambino inerme
Un ultimo
colpo lo freddò aprendogli un buco in
fronte.
Jack guardò
gli altri due uomini, uno dei quali era caduto dalla sedia per la paura e lo
fissava seduto su una pozza della sua stessa urina.
Erano solo
dei vigliacchi. Non avrebbero parlato e anche se lo avessero fatto ciò che
sapevano di lui era solo un’elaborata menzogna. – Tenete pure i soldi. – disse
solamente.
Se ne andò lasciando a loro il compito di
ripulire, soddisfatto per aver finalmente ottenuto vendetta.
1 commenti:
Particolarmente tarantiniano e noir, poi quando mi citi "Sin City" con tanta nonchalance sei assolutamente superba... <3
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