Buonsalve!
Un racconto scritto ispirato in piccola parte a fatti realmente accaduti che mi
sono stati raccontati dalla mia amica Alice. Spero vi piaccia! ^,.,^
Il ladro di merendine
(racconto n.305)
Alia
lavorava come grafica ormai da diverso tempo. Certo nello studio in cui l’avevano
assunta era ancora una novellina, ma le piaceva il suo lavoro e soprattutto si
trovava davvero a proprio agio con i colleghi ormai diventati cari amici. Un
buon ambiente, un lavoro che amava… A parte l’immane stanchezza, tutto sembrava
davvero perfetto. Un giorno però accadde qualcosa che minò la serenità del suo
posto di lavoro: dalla mensa infatti cominciò a sparire del cibo. Tutto ebbe
inizio con le merendine. Quando qualcuno di loro ne portava una confezione in
ufficio e le lasciava in mensa, puntualmente il giorno dopo non ne trovava
nemmeno una. La cosa andò avanti per giorni finché alla fine il ladro non
cominciò a rubare anche del materiale d’ufficio. Il responsabile dello studio decise quindi di
intervenire e di ricorrere a sanzioni severe per tutti quelli sorpresi a rubare.
Alia decise subito di aiutarlo a trovare il responsabile. Aveva sempre
detestato chi si comportava in maniera scorretta soprattutto con persone che
con lei erano sempre state buone.
Una sera chiese
il permesso di poter restare fino a tardi in ufficio a lavorare con la speranza
di cogliere il ladro sul fatto. Si trovò
a concentrarsi così tanto sui suoi disegni, però, che sussultò quando sentì
strani rumori provenire dall’ufficio accanto al suo. Si alzò e andò a sbirciare
nella speranza di cogliere il ladro con le mani nel sacco. Rimase a dir poco
sbalordita da ciò che vide: una piccola scimmietta si aggirava tra le
scrivanie, curiosando e arraffando qualsiasi cosa attirasse minimamente la sua
attenzione. L’animale d’un tratto si accorse di lei e la fissò con occhi
sgranati per poi arrampicarsi sui mobili e raggiungere il più vicino condotto
di aereazione. Alia arrivò a chiedersi se non si fosse addormentata alla
scrivania e se non stesse sognando. Un attimo dopo però la scimmietta si
affacciò dal condotto e tornò a fissarla con occhioni sgranati. La ragazza
allora corse a prendere dalla mensa qualcosa da mangiare e glielo porse.
Dapprima intimidita, l’animaletto accettò il cibo di buon grado poi, si arrampicò
sulle spalle di Alia che rise divertita. Quella sera stessa la portò da un
veterinario che le disse che probabilmente l’animale era scappato o era stato
abbandonato da qualcuno che lo aveva adottato senza rendersi conto dell’impegno
che comportava e si impegnò a trovarle una casa sicura. Da allora i furti
cessarono del tutto, Alia non svelò mai l’identità del ladro misterioso anche
perché di certo nessuno le avrebbe creduto. Sarebbe stato un piccolo,
divertente segreto il cui ricordo le avrebbe sempre strappato un sorriso.
1 commenti:
Uh quando si suol dire... anche ne "i delitti della Rue Morgue! il buon Poe aveva tirato in ballo una scimmia, ma questa colpevole è davvero troppo simpatica e coccolona... un racconto che mi ha rischiarato la giornata, grazie davvero di cuore! Come ogni buona donna capricorno, la tua fantasia non conosce limiti :D <3
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