Buonsalve.
Un racconto scritto pensando all’inevitabilità, a come certe disgrazie siano
inevitabile, ma allo stesso tempo pensando a come alcune persone riescono a
cambiare e a migliorare la nostra vita anche facendone parte solo per un breve
periodo.
L'incidente
(racconto n.321)
James si era
chiesto come sarebbe stata la sua vita se non avesse avuto l’incidente, se non fosse
stato costretto a rinunciare allo sport e non fosse caduto nel baratro
dell’alcolismo. All’inizio era stata la disperazione a portarlo a bere,
l’angoscia e la sofferenza per quel ginocchio che non sarebbe mai più tornato
quello di un tempo.
Si era
attaccato alla bottiglia perché voleva smettere di pensare, dimenticare che non
sarebbe mai più tornato a essere se stesso, che gli anni passati ad allenarsi e
a versare sangue e sudore erano svaniti assieme a tutte le sue speranze di
diventare un campione. Pensava che se avesse trovato il modo di non pensare allora
sarebbe riuscito a sopportare la perdita di tutta la sua vita.
Si era
gettato così in un baratro apparentemente senza fine fatto di giorni in preda alla
nausea e allo stordimento e notti delle quali non ricordava nulla e che si
concludevano spesso con un brusco risveglio al fianco di una sconosciuta. Un
giorno però capì che le cose sarebbero dovute cambiare. Era di nuovo ubriaco ed
era riuscito a mettere le mani sulle chiavi che il barista gli aveva
sequestrato dopo aver bevuto. Stava tornando a casa quando all’improvviso si
ritrovò un ragazzo davanti alla macchina. Non ricordava da dove fosse sbucato.
Ricordava solo che all’improvviso fu costretto a sterzare bruscamente e che un
attimo dopo si ritrovò addosso a un albero. Fu come rivivere il
momento dell’incidente solo che questa volta era lui il pirata che aveva
rischiato di stroncare la vita di un ragazzo. Quel ragazzo però si salvò e anzi
corse ad aiutarlo a uscire dalla macchina. Il suo nome era Alex. Quello
sconosciuto gli rimase vicino, attese i soccorsi e lo accompagnò in ospedale. Lo aiutò perfino ad affrontare le conseguenze per aver guidato in stato di ebrezza. James scoprì solo poco dopo che il padre del giovane era
morto a causa dell’alcool, lo scoprì quando si rese conto che non lo
avrebbe lasciato finché non si fosse disintossicato, che la sua determinazione
andava ben oltre la semplice bontà d’animo. Fu per questo che dopo tre mesi di
sobrietà decise di andare da lui per ringraziarlo, per fargli capire quanto il
suo sostegno fosse stato importante. Mentre stava per raggiungere l’abitazione
di Alex però si ritrovò davanti a un incidente stradale. Quasi si sentì morire
quando vide l’amico riverso a terra e l’ubriaco che scendeva barcollando dalla
macchina che lo aveva investito. James non riuscì a trattenere le lacrime. Alex
era scampato all’incidente d’auto che lui aveva rischiato di provocare, ma non
era scampato a quello. Era morto come sarebbe dovuto morire per colpa sua mesi
prima. Salvandosi quell’unica volta
aveva solo ritardato un evento inevitabile, ma aveva fatto molto di più: in
qualche modo, aveva rimandato il proprio destino per salvare per sempre il suo
e James per questo lo avrebbe onorato
per il resto della sua esistenza.
1 commenti:
Parabola sul destino e la necessità di vivere la nostra vita per ciò che riteniamo importante anche quando abbiamo tutto contro... tu sai farmi piangere...
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