Questo
racconto mi è stato ispirato dal dipinto che ho aggiunto in fondo al racconto (e non dalla ragazza col vestito rosso di Matrix XD).
Spero vi piaccia ^,.,^
La donna in rosso
(racconto n.314)
A volte in
una via della quale per sicurezza non possiamo svelare il nome, nelle giornate
di pioggia intensa, quelle più grigie in cui a malapena si riesce a vedere le
davanti a sé, si dice che sia possibile scorgere una donna vestita di rosso
passeggiare sotto un ombrello nero. Si dice che sia la donna più bella che
esista, con un corpo morbido e desiderabile, lunghi capelli scuri e labbra
carnose. Non molti conoscono questa leggenda perché non tutti quelli che
l’hanno vista infatti sono sopravvissuti. La donna infatti è solita divorare
l’anima di tutti coloro che si perdono nel suo sguardo. Liam aveva scoperto
della donna in rosso da un vecchio diario di un collega. La sua curiosità di
detective lo spinse a voler scoprire di più su questa strana storia. Nella zona
infatti erano avvenute diverse sparizioni
e lui voleva scoprire se fossero in qualche modo legate a questa
misteriosa leggenda. Pensava infatti che qualcuno, magari un uomo con una
complice ben preparata, stesse traendo ispirazione da essa per rapinare e
uccidere delle vittime incoscienti. Le
sparizioni si ripetevano ciclicamente per questo, un giorno di pioggia di
quattro settimane dopo l’ultima sparizione, Liam decise di recarsi nella via
dove era solita apparire la donna in rosso. Dopo le prime due ore, stretto
nell’impermeabile e rintanato sotto l’ombrello, cominciò a pensare che fosse
tutto inutile, che avesse preso un grosso abbaglio, ma all’improvviso il rumore
di tacchi che si avvicinavo lo portò a voltarsi. Liam s’immobilizzò quando la vide arrivare.
Era davvero la donna più bella che avesse mai visto, dotata di un fascino
misterioso e seducente che gli impediva di distogliere lo sguardo. Poi lei alzò
lo sguardo verso il detective e fu come se per lui niente avesse più
significato. Gli occhi della donna erano di un colore ambrato, inumano,
profondo come una voragine dorata.
Il mondo
perse improvvisamente i suoi contorni e Liam si ritrovò a pochi passi dalla
donna che in un attimo accorciò la distanza tra loro e gli sfiorò le labbra con
un bacio.
Fu allora
che l’uomo capì che la leggenda era vera, che lei era davvero una divoratrice
di anime. Sentì come se una forza misteriosa gli stesse portando via tutto il
suo essere a partire dai suoi ricordi più cari. Presto di lui non rimase che un
guscio vuoto che si ridusse in polvere non appena finì a terra, spinto dal
bellissimo mostro che si allontanò nella pioggia, avvolto nel suo abito rosso.
1 commenti:
UAOOOOOOOOOOOOOOO
il tuo racconto ha straordinarie similitudini con un'antica leggenda veneziana, la dama bianca dell'antica sagrestia... cambia solo il colore dell'abito e la modalità di suggere, ma per il resto... impressionante e pauroso :D BRAVAAAAAAAAAAA <3
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