Buonsalve!
Il racconto di oggi è nato durante una chiacchierata fatta durante la festa di
chiusura del Lupo Rosso. Chi vi ha preso parte sa bene di cosa parlo XD
Il lombrico fantasma
(racconto n.304)
Gipser era
una creatura davvero complicata. Lui non era solo un lombrico, ma era anche un
fantasma. Ciò era dovuto al fatto che non aveva mai amato nutrirsi di terra o
residui organici come i suoi simili. Adorava invece la frutta e fu appunto
quella passione a farlo diventare un fantasma. Durante la sua breve vita
infatti aveva avuto modo di mangiare solo frutta marcia per questo un giorno
decise di mettersi in viaggio per cercare un posto in cui poter soddisfare
davvero la sua fame. Fu un viaggio difficile perché, come ogni lombrico,
Gipster era molto lento e non riusciva a percorrere molta strada. A peggiorare
le cose c’era anche il fatto che ogni insetto o suo simile che incontrava prima
lo avvicinava per chiedergli dove stesse andando, facendogli perdere molto
tempo, poi si metteva a ridere di lui, facendogli perdere la fiducia in se
stesso. Nonostante tutto però il lombrico andò avanti, cercando e sperando in
un colpo di fortuna. E alla fine la fortuna sembrò girare dalla sua parte. Un
giorno infatti, vide davanti a sé un enorme bancone pieno della frutta più
fresca che avesse mai visto. Era arrivato nei pressi di un mercato
ortofrutticolo, il paradiso che aveva sempre sognato.
Avvicinandosi
estasiato a quella visione paradisiaca,
non badò agli umani che si aggiravano
per il mercato.
Gli mancava
pochissimo per raggiungere la frutta quando accadde: un’ombra si stagliò sopra
di lui poi Gipser vide un enorme piede calare sulla sua testa.
Si ritrovò
poco dopo a fluttuare sul suo corpo spappolato, chiedendosi come avesse potuto
essere così idiota da correre un rischio simile. Per un attimo gli venne voglia
di urlare e disperarsi, ma il suo sguardo cadde sulla montagna di frutta poco
distante. Era morto. Era morto ed era diventato un fantasma mentre il suo corpo
giaceva spiaccicato a terra eppure non si sentiva affatto triste: anche se non
poteva mangiarla, visto che ormai non aveva più nemmeno fame, passare
l’eternità in mezzo a tanta frutta per lui era come trovarsi in paradiso.
1 commenti:
racconto velato da una amara e cruda ironia :D molto veritiero :D
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